Rischi per la salute: differenze tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato |
Diversi studi condotti nei paesi nord Europei hanno riportato rischi per la salute più elevati nei lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato, ma nessuno ha indagato se questa associazione vari nei diversi settori economici. Il DEP Lazio ha così condotto uno studio con lo scopo di indagare proprio questa associazione, con particolare riferimento a quei settori economici in cui è maggiore la proporzione di lavoratori manuali e non specializzati, ipotizzando che in tali settori la precarietà possa essere associata a esiti di salute peggiori. I risultati hanno mostrato che il rischio di mortalità per tutte le cause è più alto per i lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato, ma soltanto per il sesso maschile. Riguardo i settori economici, un rischio più alto è stato trovato nei maschi nei macro-settori dell’industria, delle costruzioni e dei Servizi sociali. Altre differenze sono state riscontrate anche nei singoli settori e per specifiche cause di mortalità. In particolare, il rischio di mortalità è stato più alto nei lavoratori maschi a tempo determinato, in riferimento a malattie cardiovascolari, nei settori di produzione di energia, commercio al dettaglio, consulenza e Pubblica Amministrazione; per traumi invece nell’industria estrattiva, mineraria, siderurgica e nel commercio all’ingrosso. |