Rischi per la salute: differenze tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato |
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Il DEP Lazio ha così condotto uno studio con lo scopo di indagare proprio questa associazione, con particolare riferimento a quei settori economici in cui è maggiore la proporzione di lavoratori manuali e non specializzati, ipotizzando che in tali settori la precarietà possa essere associata a esiti di salute peggiori. I risultati hanno mostrato che il rischio di mortalità per tutte le cause è più alto per i lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato, ma soltanto per il sesso maschile. Riguardo i settori economici, un rischio più alto è stato trovato nei maschi nei macro-settori dell’industria, delle costruzioni e dei Servizi sociali. Altre differenze sono state riscontrate anche nei singoli settori e per specifiche cause di mortalità. In particolare, il rischio di mortalità è stato più alto nei lavoratori maschi a tempo determinato, in riferimento a malattie cardiovascolari, nei settori di produzione di energia, commercio al dettaglio, consulenza e Pubblica Amministrazione; per traumi invece nell’industria estrattiva, mineraria, siderurgica e nel commercio all’ingrosso. |