Neonati ad alto rischio di infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale: uno studio di coorte retrospettivo |
Le infezioni causate dal virus respiratorio sinciziale (RSV) possono portare a gravi conseguenze nei nati pretermine in presenza di problemi respiratori (come la displasia broncopolmonare e la sindrome da distress respiratorio) o cardiopatie congenite. Tuttavia, gli studi che indagano in una stessa coorte di nati l'influenza dell’età gestazionale e di specifiche comorbidità concomitanti sulla gravità delle infezioni da RSV sono scarsi. Il DEP ha quindi condotto, nel contesto italiano, uno studio di coorte retrospettivo e basato sul record-linkage con lo scopo di caratterizzare meglio queste popolazioni ad alto rischio. Lo studio ha coinvolto 8196 nati nella Regione Lazio tra il 2017 e il 2019, i quali, in base al livello di prematurità e alla presenza di problematiche respiratorie e cardiopatie congenite, sono statti suddividi in 3 gruppi diversi. L’osservazione degli esisti clinici ha riguardato nel complesso i primi due anni di vita della coorte ed ha evidenziato che le caratteristiche demografiche e cliniche alla nascita sono in grado di influenzare il livello di vulnerabilità dei nati alle infezioni respiratorie, sia causate da RSV che da altri agenti infettivi, soprattutto nei nati in cui la prematurità severa si associa a problematiche respiratorie. Risultati come questi sottolineano quanto il costante monitoraggio delle popolazioni, in particolare delle più fragili, sia fondamentale per garantire un'organizzazione tempestiva del sistema sanitario che sia in grado di rispondere alle necessità emergenti. |