Effetti delle elevate temperature e delle ondate di calore sugli infortuni nel settore agricolo |
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L’obiettivo è quello di fornire evidenze scientifiche che siano di supporto allo sviluppo di politiche di prevenzione in ambito occupazionale nel settore agricoltura, in relazione ai cambiamenti climatici ed al progressivo innalzamento delle temperature e all’aumento nella frequenza e intensità delle ondate di calore. Lo studio ha analizzato per la prima volta l’effetto dell’esposizione alle elevate temperature (tra il 75° e il 99° percentile della temperatura media) e alle ondate di calore (definite come tre o più giorni consecutivi in cui la temperatura media supera il 90° percentile, nei mesi estivi) sugli infortuni occorsi nel settore agricolo in Italia, nel periodo dal 2014 al 2018. Inoltre, sono stati stimati il numero di infortuni attribuibili al caldo e l’effetto di questo su specifici sotto-gruppi di lavoratori per identificare potenziali fattori di rischio. Lo studio è stato condotto su 150.422 infortuni lavorativi registrati nel settore agricolo nei 5 anni in studio. I risultati a livello nazionale hanno evidenziato una associazione significativa tra l’esposizione alle elevate temperature e il rischio di infortunio, con rischi maggiori tra i lavoratori più giovani (15-34 anni), i lavoratori occasionali e nello svolgimento di processi che prevedono la lavorazione del terreno. Si è osservata inoltre una vasta eterogeneità nei risultati regionali, con rischi di infortunio più elevati della media nazionale nel Lazio, in Sardegna, Abruzzo e Lombardia. Nel periodo in studio è stato stimato che 2.050 infortuni del settore agricolo sono attribuibili alle elevate temperature. Inoltre, il rischio di infortunio durante i giorni definiti da ondate di calore è più elevato del 6% rispetto ai giorni di non-ondata. |