Percezione dello stress da calore da parte dei lavoratori: i risultati del progetto Worklimate |
Molti lavoratori sono esposti a stress da calore e spesso a temperature estreme, condizione esacerbata dalla pandemia di COVID-19 per via dell’uso di dispositivi di protezione individuale per prevenire l'infezione da SARS-CoV-2. Il team di ricerca del Progetto Worklimate - a cui ha preso parte anche il DEP Lazio - ha realizzato uno studio partendo da un questionario online, condotto in Italia nei mesi più caldi del 2020 (giugno-ottobre), sfruttando diversi canali multimediali. In totale sono stati raccolti e analizzati 345 questionari. L'intero campione di intervistati ha dichiarato che il caldo è un importante fattore di perdita di produttività e l'83% dei lavoratori non ha ricevuto avvisi sul caldo dal proprio datore di lavoro. In questo contesto, Internet è considerato la principale fonte di informazioni sulle malattie legate al caldo sul posto di lavoro. I risultati evidenziano la necessità di aumentare la consapevolezza dei rischi per la salute associati al caldo in ambito occupazionale per salvaguardarne la salute dei lavoratori e la produttività. Circa due terzi del campione ha dichiarato che lavorare al sole senza avere accesso a zone d'ombra, lavorare in ambienti chiusi senza un'adeguata ventilazione e/o nelle vicinanze di fuoco, vapore e superfici calde rappresentano i principali fattori di rischio per le lesioni. |