L'impatto del Covid-19 sulla mortalità nelle città Italiane |
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Dall'inizio della pandemia al 18 aprile lo studio stima un eccesso di mortalità cumulata pari a + 45% (4805 decessi in eccesso), con un incremento maggiore nelle città del nord (+ 76%, +4295 decessi) rispetto alle città del centro-sud (+10%, +510 decessi). Lo studio mostra che l’eccesso è stato maggiore tra gli uomini (+ 87% al nord e + 17% al centro-sud) rispetto alle donne, + 70% nord e + 9% centro sud), con un trend crescente per età. Nelle città del nord l'eccesso maggiore si registra tra gli uomini anziani (+ 76% nei 65-74 anni, + 89% nei 75-84 anni e + 102% negli 85 anni e più). Nelle città del centro-sud si osserva invece un eccesso significativo solo tra gli uomini anziani: + 13% nella fascia 75-84 anni e + 28%, negli 85+ anni. Sono discussi i principali fattori che possono spiegare le differenze geografiche e le differenze per genere ed età osservate. Studi sperimentali, ad esempio, suggeriscono che gli uomini potrebbero essere più suscettibili alle infezioni respiratorie virali a causa di fattori ormonali e meccanismi epigenetici. Anche il ruolo del fumo e dell’inquinamento atmosferico dovranno essere approfonditi in studi successivi, che aiuteranno a chiarire se popolazioni con un'esposizione cronica ad alti livelli di inquinamento atmosferico, come nel nord Italia, possono avere avuto una maggiore predisposizione a sviluppare sintomi respiratori gravi e quindi una maggiore suscettibilità agli effetti dell’infezione da SARS-CoV-2. |