Mortalità per cause specifiche in un pool italiano di coorti di lavoratori dell'amianto |
L'amianto è un noto cancerogeno per l'uomo ed è associato causalmente al mesotelioma maligno, ai tumori del polmone, della laringe e delle ovaie. Uno studio a cui ha preso parte anche il DEP Lazio ha analizzato il rischio di cancro in cinquantadue coorti italiane di lavoratori esposti all'amianto, il cui follow-up della mortalità è stato aggiornato al 2018. I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) sono stati calcolati per le principali cause di morte considerando la durata dell'esposizione e il tempo trascorso dalla prima esposizione (TSFE), utilizzando tassi di riferimento per regione, età e periodo di calendario. Lo studio ha incluso 63.502 soggetti (57.156 uomini e 6346 donne): 40% vivi, 58% morti (causa nota per il 92%) e 2% persi al follow-up. La mortalità è risultata aumentata per tutte le cause, tutti i tumori maligni, tumori maligni pleurici e peritoneali, del polmone e del cancro ovarico. L'analisi per variabili tempo-dipendenti ha mostrato che il rischio di neoplasie pleuriche è aumentato con la latenza e non aumenta più in caso di TSFE lungo, coerentemente con la clearance dell'amianto dai polmoni. Il rischio di neoplasie peritoneali è aumentato per tutto il tempo di osservazione. |