Disuguaglianze nella mortalità per stato occupazionale e tipo di lavoro |
Sulla base dello Studio Longitudinale Romano, condotto dal DEP, è stata valutata l’associazione tra stato occupazionale, posizione lavorativa e mortalità negli uomini e nelle donne residenti a Roma. Il cancro e le malattie cardiovascolari costituiscono, nella popolazione di età lavorativa censita al 2001 e seguita fino al 2015, circa il 70-80% delle morti complessive, e si riscontra un’associazione significativa tra le variabili indagate (stato occupazionale e condizione lavorativa) e la mortalità. Dalle analisi emergono importanti diseguaglianze nella mortalità per stato occupazionale sia negli uomini che nelle donne. Tra le tipologie di lavoro, gli uomini con le attività manuali o meno qualificate presentano i rischi maggiori. Nelle donne le differenze di mortalità tra i diversi tipi di attività lavorativa è meno accentuato, mentre emerge un vantaggio delle donne lavoratrici rispetto a quelle disoccupate o casalinghe. Proprio questa è la novità principale di questo studio, che approfondisce da un lato il tema dell’occupazione femminile e dall’altro l’impatto che la stratificazione sociale ha in termini di gradiente di salute, suggerendo pertanto una pianificazione di politiche di sanità pubblica integrate e mirate alle classi sociali più svantaggiate.
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