Stress termico sul lavoro, effetti legati al calore ed impatti socioeconomici |
Sebbene le evidenze sugli effetti del caldo sulla salute nel contesto occupazionale in termini di stress da caldo e infortuni sul lavoro siano consistenti in letteratura, le stime degli impatti sociali ed economici che ne derivano sono ancora limitate. Il DEP Lazio ha pertanto condotto una revisione della letteratura – selezionando pubblicazioni dal 2010 all’aprile 2022 - per sintetizzare le conoscenze sugli impatti sociali ed economici legati all'esposizione al calore in ambito occupazionale. Sono stati inclusi 89 studi (32 studi sul campo, 8 studi di stima dei costi sanitari e 49 studi economici) e nel complesso emergono prove consistenti degli impatti socioeconomici dell'esposizione al caldo in ambito lavorativo. Le perdite di produttività dovute alle elevate temperature a livello globale sono quasi il 10% e, se consideriamo i futuri cambiamenti climatici, si prevede che aumentino fino al 30-40% entro la fine del secolo. Le regioni vulnerabili sono principalmente quelle a bassa latitudine e i Paesi a basso e medio reddito che hanno una maggiore percentuale di lavoratori all'aperto, ma comprendono anche aree di Paesi come l'Europa meridionale. I settori produttivi più colpiti sono l'agricoltura e l'edilizia. La revisione ha evidenziato le limitate conoscenze sul potenziale ruolo benefico delle misure di raffreddamento e delle pause nei turni di lavoro nel mitigare la perdita di produttività legata al caldo. I dati disponibili evidenziano la necessità di rafforzare gli sforzi di prevenzione in ambito occupazionale per aumentare la consapevolezza dei rischi e aumentare la resilienza dei lavoratori nei confronti dell'esposizione professionale al caldo. |