Associazione tra inquinamento atmosferico e parto pretermine in Svezia |
Le evidenze epidemiologiche suggeriscono che l’esposizione all'inquinamento atmosferico è collegata a un aumento del rischio di parto pretermine, una delle principali cause di mortalità infantile. Uno studio condotto in Svezia – a cui il DEP ha preso parte - ha analizzato questa relazione in un contesto caratterizzato da bassi livelli di inquinamento. Sono stati presi in considerazione i parti pretermine registrati tra il 2014 e il 2019 nell’intero paese, valutando l'esposizione giornaliera a particolato fine (PM2.5 e PM10), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) stimata attraverso un modello spazio-temporale ad elevata risoluzione spaziale (1km2). I risultati hanno mostrato che un incremento nell'esposizione all'O3, nella settimana precedente al parto, è associato a un rischio maggiore di parto pretermine. Al contrario, l’esposizione a PM2.5, PM10 e NO2 non ha evidenziato una chiara relazione. L'analisi non ha rilevato modifiche significative legate a fattori materni, ma suggerisce che gli effetti dell'O3 potrebbero essere più marcati in certi casi, come nei parti spontanei, nei nati maschi e nelle nascite pretermine che si verificano durante la primavera. Questi risultati sottolineano come anche in paesi con livelli di inquinamento bassi l'aumento dell'ozono potrebbe rappresentare un rischio per la salute materna e neonatale, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici. |