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Identificazione dei casi e caratterizzazione dei migranti con demenza nella Regione Lazio PDF Stampa E-mail

mental-health-gea4251f99 640Un passo fondamentale per la pianificazione di efficaci politiche di salute pubblica per i migranti con demenza è la raccolta di dati sulle dimensioni locali del fenomeno e sulle caratteristiche dei pazienti.

Uno studio condotto dal DEP Lazio si è posto pertanto l'obiettivo di identificare e caratterizzare i migranti con demenza nella regione Lazio, utilizzando i database amministrativi sanitari.

I residenti con demenza di età pari o superiore a 50 anni, residenti nella regione Lazio al 31 dicembre 2018, sono stati identificati utilizzando un algoritmo validato basato sulle dimissioni ospedaliere, sulle prescrizioni di farmaci anti-demenza e sull'esenzione dal ticket per la demenza. I migranti sono stati definiti come persone nate all'estero e raggruppati in migranti provenienti da Paesi ad alta pressione migratoria (HMPC) e Paesi altamente sviluppati (HDC). Sono stati stimati i tassi di prevalenza complessivi e specifici per età distinguendo i pazienti nati in Italia da quelli nati all'estero.

Sono stati identificati 38.460 residenti affetti da demenza. Tra questi, 37.280 (96,9%) erano nati in Italia, 337 (0,9%) erano immigrati da HDC e 843 (2,2%) da HMPC. La prevalenza della demenza era più alta tra i nativi (1,15%, 95% CI 1,14-1,16) rispetto agli immigrati da HDC (0,60%, 95% CI 0,54-0,67) e HMPC (0,29%, 95% CI 0,27-0,31). La prevalenza di comorbilità non differiva tra i gruppi. Il gruppo dei migranti aveva una minore probabilità di ricevere trattamenti anti-demenza rispetto ai nati in Italia (51,6% nei migranti provenienti dagli HDC, 49,3% nei migranti provenienti dagli HMPC e 53,5% tra gli italiani).

Questo studio mette in evidenza come i dati raccolti di routine nei database amministrativi sanitari possano costituire uno strumento utile per l'identificazione dei migranti affetti da demenza. I risultati mostrano una minore prevalenza, tra i migranti, di casi identificatati dai database amministrativi e un minore accesso di questa popolazione ai trattamenti specifici per la demenza rispetto agli italiani. Questi risultati suggeriscono una possibile sottodiagnosi e un sottotrattamento della demenza nei migranti.

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