MoM-Net: rete italiana per il monitoraggio dell'uso farmaci in gravidanza |
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L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha recentemente promosso la nascita di una rete chiamata MoM-Net (Monitoring Medication Use During Pregnancy Network), incentrata sul monitoraggio dell'uso dei farmaci in gravidanza, attraverso l'integrazione di diverse banche dati sanitarie disponibili a livello regionale. La rete comprende otto regioni italiane e vi collaborano diversi esperti afferenti a istituzioni italiane sia pubbliche che accademiche. La principale attività della rete è quella di condurre studi dove è stato adottato un approccio di analisi distribuite attraverso l’impiego di un Common Data Model: nello specifico ogni regione ha trasformato i dati disponibili a livello locale nella struttura predefinita, e successivamente ha eseguito degli script, prodotti centralmente dal DEP Lazio, per pre-elaborare i dati a livello locale e generare dataset analitici anonimi, privi di dati sensibili, contenenti il minimo set di informazioni necessarie per l’analisi aggregata. I risultati di un primo studio riguardano una coorte di circa 450,000 donne che hanno avuto un parto nel periodo 2016-18. Il 73% della coorte ha avuto almeno una prescrizione di farmaci durante la gravidanza, il 57% prima e il 59% dopo la gravidanza. In generale è stata riscontrata una buona aderenza alle linee guida per le donne in questo stato, sebbene siano state prescritte alcune categorie di farmaci a rischio di inappropriatezza, come progestinici e antibiotici. È stata osservata inoltre una forte variabilità nell'uso dei farmaci tra le regioni e in specifiche sottopopolazioni (in particolare donne straniere e donne con gravidanze multiple). MoM-Net è una rete potenzialmente dinamica in grado di garantire una sorveglianza sistematica sull'uso dei farmaci in gravidanza, misurare la variabilità intra e interregionale e indagare i bisogni di salute in specifici sottogruppi di popolazione. Un'alleanza più forte tra l’AIFA, le autorità regionali e gli istituti di ricerca è essenziale per sfruttare i dati italiani in modo più efficace per scopi di salute pubblica. |