Archivio Informazioni Covid-19 (marzo-dicembre 2020) Print

 

ARCVQui trovate un archivio delle più importanti peer review, revisioni, documenti e pubblicazioni sul COVID-19 selezionati da noi ogni lunedì, mercoledì e venerdì nella sezione "in evidenza" di Covid-19: come informarsi al meglio sul coronavirus, relativo al periodo marzo-dicembre 2020.

 

31 DICEMBRE 2020

-Il New England Journal of Medicine ha pubblicato i risultati dello studio randomizzato di fase 3 su efficacia e sicurezza del vaccino anti-COVID-19 a RNA messaggero -mRNA-1273- sviluppato negli Stati Uniti da Moderna, e sperimentato su 30 mila volontari, di cui un quarto di 65 anni o oltre.
Dopo un tempo mediano di follow-up di 64 giorni dalla seconda dose (range 0-97), il vaccino si è mostrato efficace nel breve termine, prevenendo il rischio di infezione nel 94,1% dei casi (IC 95% 89.3 to 96.8). L’efficacia rimane elevata nei diversi sottogruppi di età, genere, razza ed etnia. Non sono emerse criticità relative alla sicurezza del vaccino.Leggi qui. 


28 DICEMBRE 2020

-Uno studio di coorte dell’Università di Oxford (Lumley et al., su NEJM) su 12,541 operatori sanitari ha valutato il rischio di infezione in persone sieropositive e sieronegative con follow-up di 6 mesi: il rischio di avere un test PCR positivo è significativamente minore negli operatori con anticorpi anti-proteina spike, suggerendo un effetto protettivo della precedente infezione a 6 mesi di distanza. Leggi qui.

-Un trial randomizzato controllato, condotto negli USA e pubblicato sugli Annals of Internal Medicine (Alsan et al.), ha valutato un intervento informativo dedicato a persone di etnia latina e afro-americani, basato su videomessaggi da parte del personale medico sui rischi e sulle misure per proteggersi dal Covid-19. L’intervento è risultato efficace nel ridurre i gap nella conoscenza dei partecipanti. Leggi qui.

-È online il piano strategico sulla vaccinazione anti-SARS-CoV-2 che traccia le azioni necessarie per la campagna vaccinale tra cui identificare le categorie prioritarie, logistica e governance, sistema informativo, valutazione di impatto, sorveglianza e comunicazione. Leggi qui.

Qui il  Piano strategico dell’Italia per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19

-L’advisory Group dell’OMS sugli aspetti comportamentali legati alla vaccinazione ha pubblicato i risultati di un meeting in cui si identificano i principali determinanti ambientali, sociali e motivazionali. Leggi qui.

-Eurostat ha pubblicato una dashboard su diversi indicatori utili per monitorare la fase di ripresa dal COVID-19, tra cui - oltre a indicatori sociali ed economici - è presentato anche l’eccesso di mortalità totale. Leggi qui.

-Il Consiglio Europeo ha adottato una proposta di raccomandazione sull’utilizzo dei test rapidi antigenici nei paesi dell’Unione, basata su criteri condivisi per l’utilizzo e la validazione, con una lista comune dei test disponibili, aggiornata periodicamente, a cui aggiungere nuovi test mutuamente riconosciuti. Leggi qui.

-BMJ pubblica un editoriale sulla living guideline del NICE sul long covid, una condizione che colpisce il 10%deimalati COVID-19 con 5 milioni di malati in tutto il mondo. La guideline necessita urgentemente dievidenze su specifici temi come le complicanze a livello dei diversi organi e gli interventi verso le stesse.

Leggi l’editoriale  
Leggi le linee guida

-È online il rapporto dell’indagine PASSI e PASSI d’argento (coordinati dall'ISS) su stili di vita, determinanti sociali ed economici con una specifica sezione sul COVID-19 che indaga aspetti quali la percezione del rischio, l’uso delle mascherine, la rinuncia alle cure, la fiducia nelle istituzioni e la disponibilità a vaccinarsi. Il 67% degli intervistati, in una fascia d'età dai 18 ai 69 anni, è disposto a vaccinarsi e questa disponibilità è maggiore fra i 18-34enni (76%) e ultra 65enni (84%). Leggi qui.


21 DICEMBRE 2020 

-Imperial College introduce un modello previsionale a supporto delle decisioni cliniche per pianificare in modo ottimale i ricoveri programmati per patologie non COVID-19 e quelli in emergenza sia per pazienti COVID-19 che non COVID-19, con un’applicazione in Inghilterra. L'obiettivo del modello è ridurre al minimo gli anni di vita persi durante la pandemia, identificando lo scenario migliore. Leggi qui.

-La research letter di Faust et al., pubblicata su JAMA, indica che negli Stati Uniti tra gli adulti di 25-44 anni, tra marzo e luglio 2020, si sono registrati 11899 decessi in eccesso rispetto alla mortalità di riferimento, di cui quelli COVID-19 rappresentano il 38%. Questo eccesso è anche superiore a quello che si osserva di solito per overdose (la prima causa di morte in questa fascia di età). Leggi qui.

-Negli stati dell’Unione Europea la vaccinazione inizierà il 27, 28 e 29 dicembre 2020. Sono online le pagine “Safe COVID-19 vaccines for Europeans” con informazioni sui vaccini, interviste con esperti e raccomandazioni per il settore della sanità pubblica per contrastare le fake news. Leggi qui.

-Un articolo di Eurosurveillance (Spaccaferri et al.) analizza gli effetti delle misure di contenimento in Francia tra ottobre e novembre 2020, con “coprifuoco” che hanno interessato aree via via più ampie, fino a culminare nel lockdown nazionale dal 30 ottobre. L’analisi preliminare su 22 aree metropolitane del paese mostra che a 10 giorni dal lockdown si osserva in tutte le aree considerate una possibile efficacia delle misure, in termini di riduzione di casi e ricoveri ospedalieri. Leggi qui.

-Una revisione pubblicata su BMC Medicine (Khan et al.) confronta gli effetti di SARS-CoV-2 e dei virus influenzali sui pazienti con malattie cardiovascolari, con profonde differenze su mortalità, occorrenza di complicanze e andamento delle ospedalizzazioni per queste cause. Leggi qui.

-Una revisione Cochrane fornisce una overview delle prove disponibili sull’impatto delle misure messe in atto per mantenere aperte le scuole o per la loro riapertura durante la pandemia da SARS‐CoV‐2. La review identifica tre categorie di interventi: misure organizzative, misure e strutturali/ambientali per ridurre la trasmissione di SARS-CoV-2 e attività di sorveglianza per individuare i casi di infezione. Leggi qui.


17 DICEMBRE 2020

-L'ultimo report della CDC americana riporta i risultati di uno studio caso controllo condotto su bambini e adolescenti per l’identificazione di fattori di rischio per l’infezione da SARS-CoV-2. Su un campione di 154 bambini positivi al test sui quali sono stati raccolti i dati, i contatti stretti con persone positive al COVID-19 (distanza inferiore a 1,8 metri per un tempo ≥15 minuti), gli incontri con persone esterne al nucleo familiare e un uso inappropriato della mascherina durante le ore scolastiche sembra essere associato all’infezione da SARS-CoV-2. Leggi qui.

-Per garantire una sorveglianza attiva sulla sicurezza di tutti i vaccini Covid-19 che arriveranno in Italia, l’AIFA ha istituito un Comitato Scientifico, formato da esperti indipendenti, per la sorveglianza post-marketing dei vaccini COVID-19. Il Comitato avrà diversi obiettivi, tra i quali coordinare le attività di farmacovigilanza e collaborare al piano vaccinale relativo all’epidemia Covid-19. Leggi qui.

-Il contributo di Biggeri et al., pubblicato nella monografia di Epidemiologia e Prevenzione dedicata al Covid-19, discute del possibile rischio di sovradiagnosi legato all’utilizzo dei test sierologici: molto importante è la strategia di comunicazione, poiché un eventuale test positivo nello screening della popolazione generale va interpretato con cautela, dato che la probabilità che la singola persona sia infetta è molto bassa per questi test. Leggi qui.


 14 DICEMBRE 2020

-La crisi di identità dell’epidemiologia italiana. Come è potuto accadere e come recuperare il proprio ruolo per la sanità pubblica? Forward propone un'interessante intervista a Marina Davoli, Direttrice Dipartimento di epidemiologia Servizio sanitario regionale del Lazio Asl Roma 1 – Responsabile tecnico scientifico Programma nazionale di valutazione degli esiti Agenas. Leggi qui.

-Nature Medicine pubblica lo studio (Jin et al.) di validazione di uno score individuale di rischio di mortalità da COVID-19, per la popolazione generale degli Stati Uniti e per il sottogruppo di persone con 65 anni e oltre. Lo score identifica il 4% della popolazione con un rischio elevato di mortalità e può essere utilizzato per fare proiezioni utili, ad esempio, per la distribuzione dei vaccini. Leggi qui.

-La pandemia di Covid-19 ha portato in 100 milioni di persone la volontà di smettere di fumare, e l’OMS lancia così la sua campagna per supportarli, in previsione del No Tobacco Day 2021 - “Commit to Quit", anche con il sostegno di aziende private come Facebook e WhatsApp. Leggi qui.


 10 DICEMBRE 2020

-Uno studio multicentrico (Ronchi et al., su Jama Pediatrics) condotto nei reparti maternità di diversi ospedali lombardi ha dimostrato che sistemare il neonato nella stessa stanza della madre (rooming-in), se questa è positiva al virus SARS-CoV-2, è sicuro per il bambino nel caso in cui essa non presenti un quadro clinico grave e segua le necessarie precauzioni per evitare di trasmettere l’infezione per via aerea o tramite contatto. Leggi qui.

-Uno studio di serie temporali interrotte (O'Leary et al., su Jama Pediatrics) condotto in Colorado prima e dopo il lockdown (gennaio-maggio 2020) mostra una riduzione nel tasso medio di vaccinazioni pediatriche, che aumenta con l’età del bambino, essendo pari a -31% tra 0-2 anni, -78% tra 3-9 anni e -82% tra 10-17 anni di età. Leggi qui.

-COVID-19 e salute mentale. Lo studio di Fancourt et al., pubblicato su Lancet Psychiatry, esplora l’impatto del primo lockdown sui sintomi di depressione e ansia in 70000 adulti inglesi. I dati raccolti nel periodo marzo-agosto attraverso un questionario online mostrano che, nelle 20 settimane successive all’introduzione del lockdown, c’è stato un decremento significativo sia della depressione che dell’ansia con variazioni nei diversi periodi considerati e tra diversi gruppi di popolazione. Leggi qui.

-Lancet ha pubblicato i primi dati degli studi randomizzati (Voysey et al.) di fase 1/2/3 sull’efficacia e sicurezza del vaccino anti-COVID-19 sviluppato dall’Università di Oxford e basato su un vettore di adenovirus per veicolare il materiale genetico di SARS-CoV-2, sperimentato su più di 11000 volontari (età>18 anni) che non presentavano comorbidità gravi, arruolati nel Regno Unito, Brasile e Sudafrica. Per il gruppo vaccinato con due dosi standard, il vaccino si è mostrato efficace, prevenendo il rischio di infezione sintomatica nel 62,1% dei casi (IC 95% 41·0 to 75·7). L’efficacia aumenta fino al 90% nei partecipanti vaccinati con metà dose seguita da una dose standard del vaccino. Non sono ancora disponibili risultati per la fascia di età maggiore o uguale a 56 anni. Leggi qui.


 7 DICEMBRE 2020 

-Uno studio di coorte inglese (Carreira et al., pubblicato su EclinicalMedicine by the Lancet) su oltre 100,000 pazienti con tumore mostra una prevalenza del 62.7% di comorbidità associate a una maggiore gravità della malattia da COVID-19, con un incremento - rispetto alla coorte di riferimento - tra +0.3% per diabete e +1.8% per malattia renale cronica. Questi pazienti hanno anche un più alto rischio di ricovero/decesso per influenza. Leggi qui.

-I risultati della COVID Symptom Study App (Varsavsky et al., su Lancet Public Health) tra marzo e settembre 2020, su oltre 2.8 milioni di utilizzatori inglesi, sono stati utilizzati per stimare l’incidenza di casi di COVID-19 giornalieri e settimanali, utile per segnalare le aree in rapida crescita o gli hotspot. Leggi qui.

-Il 2 dicembre 2020 la Commissione Europea ha presentato la strategia “Staying safe from COVID-19 during winter” per coordinare la risposta dei paesi membri nei mesi precedenti l’arrivo dei vaccini, rafforzando l’approccio restrittivo delle tre C: closed spaces, crowded places e close-contact settings. Leggi qui.


3 DICEMBRE 2020 

-È scaricabile dal sito di Epidemiologia e Prevenzione la prima parte della monografia sul Covid-19, in particolare i contributi dei gruppi di lavoro dell’Associazione Italiana di Epidemiologia a cui ha partecipato anche il DEP Lazio. Leggi qui.

-L’issue di novembre 2020 di Epidemiology propone un disegno di studio caso-controllo, il Test Negative Case-Control design, sui soggetti sintomatici che si sottopongono al test molecolare, utilizzando come controlli sia i sintomatici negativi al test che controlli di popolazione. Una risorsa importante per identificare i fattori di rischio specifici per il COVID-19 e distinguerli da quelli delle altre malattie respiratorie. Leggi qui.

-La trasmissibilità e suscettibilità al Covid-19 nei bambini sono ancora poco note. Una revisione sistematica della letteratura condotta dall’Imperial College riporta come il 21% dei bambini sia asintomatico e suggerisce l’importanza di effettuare indagini di sieroprevalenza e attività di contact-tracing mirate per questa fascia di età. Leggi qui.

-Una cosa è la sensibilità teorica del test diagnostico valutata sperimentalmente, e una cosa l’effettiva sensibilità del test una volta applicato all'interno di un percorso diagnostico. Due articoli discutono in maniera contrastante le possibilità offerte da nuovi test anticorpali rapidi a flusso laterale, a bassissimo costo, di facile utilizzo in modo da permettere di fare uno screening ad alta frequenza evitando la quarantena in caso di test negativo, anche in modalità auto-somministrata. Il dibattito è aperto.
Link BMJ.
Link NEJM.


30 NOVEMBRE 2020

-L’Associazione Italiana di Epidemiologia ha analizzato i dati sui casi di COVID-19 di undici Regioni italiane da fine settembre fino al 15 novembre, disaggregati per fascia d’età. A partire da ottobre si osservano tassi di incidenza più elevati nelle classi di età tra i 14 e i 24 anni, a differenza dei bambini fino ai 10 anni che mostrano tassi di incidenza più bassi. Ancora in crescita i valori di incidenza degli adulti tra i 45 e i 64 anni e tra persone con età oltre gli 84 anni. Per leggere il lavoro pubblicato su Scienzainrete leggi qui.

-The Lancet Oncology (Clark et al.) ha pubblicato i risultati di un’analisi delle variazioni temporali del ricorso alle terapie antitumorali in Inghilterra durante la pandemia COVID-19 tra marzo e giugno 2020. Mentre nei primi mesi si osserva una forte riduzione, rispetto al periodo di riferimento, a giugno riscontriamo invece un aumento del ricorso alle terapie, anche grazie alla disponibilità di linee guida cliniche che propongono più opzioni terapeutiche per ridurre il rischio di infezione nei pazienti con tumore. Leggi qui.

-Una revisione sistematica della letteratura (Cevik et al., su Lancet Microbe) evidenzia che l’RNA virale persiste nei soggetti infetti (il cosiddetto RNA shedding) tra 15 e 17 giorni in media e la persistenza aumenta con l’età, ma questo non implica che il virus sia vitale. Infatti, in tutti gli studi considerati, oltre il nono giorno di infezione non si rilevava più la presenza del virus in forma vitale/infettiva. Leggi qui.


 

26 NOVEMBRE 2020

-Il carcere o altri posti di detenzione sono considerati ambienti ad alto rischio di trasmissione del virus SARS-CoV-2 e le persone detenute sono probabilmente più vulnerabili al COVID-19 rispetto alla popolazione generale. Uno studio indaga i fattori di rischio nella popolazione detenuta in un carcere statunitense e mostra che dormire in dormitori, l’etnia latina e l’età aumentano il rischio di positività al test per SARS-CoV-2. Tra i positivi al test, la presenza di malattie cardiache rappresenta un forte predittore di ospedalizzazione per COVID-19. Leggi qui.

-Long-COVID: una sindrome che in alcuni pazienti si associa ad una mancata remissione a seguito di ricovero per COVID-19. I primi dati descrittivi (Mandal et al., su BMJ Thorax) su 384 pazienti inglesi evidenziano nei 54 giorni successivi alla dimissione prevalenze elevate di dispnea persistente (52%), tosse (34%) e spossatezza (69%). Leggi qui.

-Lancet (Taquet et al.) pubblica un’indagine nazionale retrospettiva su oltre 60,000 dati anonimi di persone affette da COVID-19 negli Stati Uniti. Le persone affette da malattia psichiatrica, diagnosticata nell’anno precedente, sono risultate a maggior rischio di infezione da COVID-19, anche se non si può escludere un potenziale confondimento per livello socio-economico. Leggi qui.

-Le Nazioni Unite, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, hanno lanciato una campagna informativa di 16 giorni, denominata Orange the world, tra cui press release, materiale informativo per prevenire la violenza durante la pandemia, rispondere alle richieste di aiuto e promuovere raccolte di dati per migliorare gli interventi. Leggi qui.

-Il 2 dicembre (dalle 16 alle 17.30) si terrà il corso online Air pollution and COVID-19 - Clearing the air and charting a post-pandemic course organizzato da European Respiratory Society (ERS), Health Effects Institute (HEI) e International Society for Environmental Epidemiology (ISEE). Inquinamento atmosferico e salute durante il COVID-19 e di strategie sostenibili per superare la pandemia.
Per registrarsi:   https://zoom.us/webinar/register/WN_bkWQWmSvQu2yMiH22Qz0Eg

-Per il 3 dicembre (9:30-12:45) la piattaforma europea EurohealthNet ha organizzato il convegno online sulle skill necessarie per una ripresa sostenibile dalla pandemia e in particolare nel campo della digital health. Si parlerà non solo di skills dei lavoratori socio-sanitari ma anche di chi lavora nel campo dell’educazione.
Per registrarsi:   https://eurohealthnet.eu/civicrm/event/register?id=39&reset=1


23 NOVEMBRE 2020

-Un nuovo aggiornamento delle linee guida sviluppate dal WHO e da MAGIC Evidence Ecosystem Foundation (MAGIC) pubblicate su BMJ. Il gruppo di esperti (Rochwerg et al.) conclude che, sulla base delle prove attualmente disponibili, l'utilizzo di Remdesivir non migliora esiti importanti per il paziente malato di COVID-19, mentre viene raccomandato l’uso di corticosteroidi sistemici per il trattamento di pazienti gravi e critici. Leggi qui.

 -Simulare l'epidemia: cosa possono imparare gli epidemiologi dai modelli numerici per le previsioni meteorologiche? La Royal Society ha commissionato a un gruppo di esperti uno studio di revisione di CovidSim e l'analisi, che deve ancora essere sottoposta a peer-review, ha mostrato che il modello avrebbe beneficiato della cosiddetta 'simulazione di ensemble'. Si tratta in sostanza di simulare l'andamento dell'epidemia variando i parametri di input all'interno del loro intervallo di confidenza, per valutare quanto le previsioni ottenute siano sensibili a questi parametri. Lo studio ha permesso di capire che i parametri più rilevanti alla previsione del numero dei decessi sono la lunghezza del periodo in cui un soggetto asintomatico è contagioso, l'efficacia delle misure di distanziamento sociale e il tempo che intercorre tra l'infezione e l'isolamento. Leggi qui.


19 NOVEMBRE 2020

-Lancet ha pubblicato i risultati preliminari di uno studio (Ramasamy et al.) randomizzato,multicentrico, single-blind, sul vaccino contro il Covid-19 sviluppato dall’Università di Oxford in collaborazione con altri centri. Lo studio riporta i dati sulla sicurezza e immunogenicità relativi alla somministrazione di diversi dosaggi di vaccino in 560 persone, separati per sottogruppi di età (18-55, 56-69, ≥70 anni). I risultati preliminari hanno mostrato che il vaccino – chiamato ChAdOx1 nCoV-19 – ha avuto pochi effetti collaterali e ha provocato una “risposta delle cellule T” entro 14 giorni dalla prima dose e una risposta anticorpale entro 28 giorni dalla dose di richiamo. Leggi qui.

-Dall’inizio della pandemia i dati stanno confermando che il suo impatto non è uguale per tutti. In particolare aumentano le evidenze che le minoranze etniche sono le più colpite dal COVID-19. Una revisione sistematica (Sze et al.) pubblicata su EClinicalMedicine sintetizza i risultati di 50 studi, condotti negli Stati Uniti e Regno Unito su più di 18 milioni di persone, e valuta gli effetti dell’etnia sul rischio di infezione da SARS-CoV-2, sui ricoveri nei reparti di terapia intensiva e sulla mortalità. Leggi qui.


16 NOVEMBRE 2020

-Alcuni studi preliminari suggeriscono che il numero di bambini nati pretermine è diminuito in seguito alle diverse misure di mitigazione messe in atto per effetto della pandemia da COVID-19. Uno studio pubblicato su Lancet, condotto nei Paesi Bassi, conferma questi dati. Gli autori (Been etl al.) utilizzano un dataset di più di 1,5 milioni di nascite e un disegno quasi sperimentale, mostrando una riduzione delle nascite pretermine intorno ai primi giorni di lockdown. Riduzione consistente anche nei vari gradi di prematurità. Leggi qui.

-Uno studio caso-controllo americano (Fisher et al.) pubblicato su Morbidity and Mortality Weekly Report evidenzia un maggior rischio di infezione da COVID-19, nei lavoratori che, nelle due settimane precedenti l’insorgenza dei sintomi, non avevano usufruito dello smart working ma si erano recati al lavoro in presenza, suggerendo il possibile effetto protettivo del lavoro agile sul rischio di infezione. Leggi qui.


9 NOVEMBRE 2020

-Un comment sul Lancet Global Health (Dehingia e Raj) ripropone il tema delle differenze di genere nella mortalità associata al COVID-19, con il case-fatality rate a sfavore degli uomini nella maggior parte dei paesi, mentre in pochi stati - tra cui l’India, che conta oltre 6 milioni di casi al 30 settembre 2020 - il rischio di mortalità è maggiore nelle donne, così come in Nepal, Vietnam e Slovenia.
Ciò potrebbe nascondere differenze nella completezza dei dati, in particolare nelle fasce di popolazione di basso livello socio-economico o diversi profili di salute e fattori sociali legati all’esposizione al COVID-19 e alla mortalità, che necessitano di essere identificati. Leggi qui.

-L’ultimo numero di Eurohealth, la rivista quadrimestrale dell’Osservatorio Europeo sui sistemi e sulle politiche sanitarie e dell’OMS, è dedicato al COVID-19. Il volume propone un confronto a livello europeo su alcune politiche e strategie messe in campo durante la prima ondata, il contact tracing, un confronto della mortalità per covid-19 e come il sistema sanitario può rispondere alla nuova ondata. Leggi qui.

-L’OMS lancia un allarme sia ai cittadini che ai governi per arrivare preparati all’inverno che sta per sopraggiungere e sul rischio di lasciare indietro i più vulnerabili che vivono in case non adeguatamente riscaldate, scarsamente ventilate e sovraffollate. Questa vulnerabilità può essere ulteriormente aggravata dalla crescente crisi economica, e dai periodi di lockdown in cui le persone sono costrette a rimanere nelle proprie abitazioni. Leggi qui

-BMJ e NEJM hanno pubblicato i risultati di due trial di fase II condotti su pazienti ricoverati con forme moderate di COVID-19. Il primo, uno studio nazionale indiano sull'efficacia del plasma estratto dai soggetti guariti dal COVID-19 in confronto a trattamento standard-of-care, sulla progressione della malattia e il secondo, uno studio americano sull’efficacia di diverse dosi di anticorpi neutralizzanti sulla progressione della malattia in pazienti con sintomi lievi o moderati in un setting ambulatoriale. Il primo trial non documenta benefici della terapia al plasma sulla progressione della malattia o sulla mortalità nei pazienti, mentre il secondo suggerisce benefici in termini di riduzioni della carica virale, delle ospedalizzazioni e della gravità dei sintomi per uno dei tre dosaggi in studio. Specifici titoli di anticorpi neutralizzanti piuttosto che infusioni di plasma potrebbero risultare utili. Leggi la pubblicazione BMJLeggi la pubbilcazione NEJM.

-Uno studio di coorte nazionale condotto in Scozia tra marzo e giugno 2020 su oltre 150,000 operatori sanitari, ha evidenziato per gli operatori non a contatto diretto con i pazienti un rischio di ricovero COVID-19 uguale a quello della popolazione generale, mentre per gli operatori a contatto diretto con i pazienti un rischio tre volte maggiore rispetto al primo gruppo, in particolare gli ausiliari e gli operatori delle ambulanze e i loro familiari. Leggi qui.


5 NOVEMBRE 2020

-Un articolo su Lancet (Oon Tek Ng et al.) studia i fattori di rischio per la trasmissione del virus tra i contatti stretti dei casi Covid-19 a Singapore. Tra i contatti al di fuori del nucleo familiare Tra i contatti non domestici, l'esposizione a più di un caso, l'aver parlato con un caso positivo per almeno 30 minuti e l'aver viaggiato nello stesso veicolo aumentano il rischio di infezione. Leggi qui.

-Un documento congiunto di Ministero della Salute, INAIL, ISS e altre istituzioni nazionali, pubblicato il 4 novembre, fa il punto sui test diagnostici ad oggi disponibili per l’infezione da SARS-CoV-2. È importante che questa informazione arrivi ai medici di famiglia che prescrivono gli stessi test. Leggi qui.

-L’Intergovernmental Platform on Biodiversity and Ecosystem Services a cui aderisce anche UNESCO, pubblica il report di un convegno virtuale su pandemia e biodiversità in cui le evidenze scientifiche mostrano che in assenza di strategie preventive, le pandemie come quella attuale saranno sempre più frequenti per un incremento di nuove emergenti malattie infettive, anche a causa delle connessioni tra allevamenti animali, fauna selvatica e insediamenti umani. Leggi qui.


2 NOVEMBRE 2020

-Uno studio di coorte condotto in Scozia (Anoop S V Shah et al, sul British Medical Journal) per stimare il rischio di ospedalizzazione in 90733 operatori sanitari impegnati nella lotta contro il COVID-19 e nelle persone appartenenti al loro nucleo familiare, riporta un rischio basso, minore del 0.5%, nel periodo 1 marzo-6 giugno 2020, ma comunque – tenendo conto di diverse variabili - due o tre volte maggiore maggiore rispetto ad altri gruppi di lavoratori. Leggi qui.

-Blangiardo e colleghi (su PLOS ONE) utilizzano un approccio spazio-temporale Bayesiano di “disease mapping” per stimare l’impatto della prima ondata dell’epidemia di Covid-19 (febbraio-aprile 2020), che è risultato maggiore nelle città di Piacenza, Pesaro, Bergamo e Brescia anche se con intensità e tempi diversi, e in tutta la Lombardia, mentre al centro-sud non si evidenzia alcun incremento. Leggi qui.

-L’Associazione Italiana di Epidemiologia scrive una lettera aperta al Ministro della Salute relativa alle azioni di contrasto alla pandemia di COVID-19, promuovendo tre strumenti da utilizzare in modo omogeneo in tutte le regioni, tra cui indicatori per seguire le variazioni di incidenza per età, area e severità clinica. Leggi qui.

-ISS ha pubblicato le linee guida per i caregiver che assistono le persone con demenza durante la pandemia sia in casa che nelle strutture residenziali. Leggi qui.


29 OTTOBRE 2020 

-Il 15 ottobre l’UE ha adottato la strategia Europea sulla vaccinazione anti-Covid-19: l'obiettivo preparare i paesi dell’Unione alla distribuzione e l'utilizzo efficienti del vaccino non appena sarà disponibile, dando priorità a personale sanitario e delle residenze sanitarie e agli anziani. Leggi qui.

-Un'indagine di sieroprevalenza in Islanda (Gudbjartsson et al., sul The New England Journal of Medicine) ha rivelato che nei casi Covid-19 in remissione è presente una risposta anticorpale anche a 4 mesi dalla diagnosi e che circa metà delle infezioni presenti nel paese si è verificata in persone che non sapevano di essere positive, considerando un campione sia di popolazione generale che di persone sottoposte a quarantena. Leggi qui.

 

-È stato pubblicato uno studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio e la London School of Hygiene and Tropical Medicine in cui è stato stimato l’impatto del Covid-19 sulla mortalità in Italia tra Febbraio e Maggio 2020, utilizzando i dati resi disponibili dall’ISTAT. Leggi qui la news per un ulteriore approfondimento.

 

26 OTTOBRE 2020

-Lo studio di Sokolski et al. (The American Journal of Mericine) evidenzia che a marzo e aprile 2020, mesi picco dell'epidemia di COVID-19, i centri clinici di 12 paesi europei hanno registrato un calo significativo degli accessi in pronto soccorso per evento cardiovascolare acuto, soprattutto negli uomini, con un rischio di mortalità 4 volte maggiore rispetto allo stesso periodo del 2019. Leggi qui.

-Come contrastare la disinformazione legata al COVID-19? L’OMS ci spiega come fare, con la campagna “Let’s flatten the infodemic curve”. Leggi qui.

-Lo studio di Baccini et al. (Epidemiologia & Prevenzione) evidenzia che un modo per aumentare l’efficacia dei test diagnostici in un setting di infezioni a bassa carica virale è applicare una strategia di “pooling” in cui la rt-qPCR viene applicata a tutti i campioni biologici di un piccolo numero di individui appartenenti ad un cluster naturale (famiglia, classe, stanza di ospedale). Leggi qui.


22 OTTOBRE 2020

-Sin dall’inizio della pandemia ISS ha attivato il Centro di Riferimento per le Scienze comportamentali e la Salute mentale che sta conducendo studi sull’impatto psicologico del COVID-19 sulla popolazione e sui lavoratori sanitari, ed è promotore di interventi di supporto a persone con disturbo psichiatrico. Leggi qui.

-Uno studio inglese (Burton et al., su Lancet Healthy Longevity) su 189 case di cura per anziani tra marzo e agosto 2020 evidenzia un maggior rischio di mortalità associata al COVID-19 solo nelle strutture in cui era presente un focolaio, rafforzando la raccomandazione di proteggere dal rischio di infezione gli ospiti di queste strutture. Leggi qui.

-Un approccio “gastrologico” personalizzato può aiutare i pazienti con anosmie causate dal coronavirus, ed è stato sperimentato in Belgio dal Center for Gastrology and Primary Food Care che fa parte del Partenariato Europeo per l’innovazione sull’invecchiamento attivo e in buona salute (EIP-AHA). Leggi qui.


 19 OTTOBRE 2020

-Pubblicato il documento integrativo su "Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale" a cura del Ministero della Salute e ISS insieme a diversi enti nazionali, regionali e locali.
Il documento descrive l’insieme degli strumenti e provvedimenti operativi oggi disponibili e propone un approccio condiviso, basato sui pilastri strategici delineati dall'OMS per la risposta a COVID-19 , e alla ri-modulazione delle misure di contenimento/mitigazione in base a diversi scenari e al livello di rischio in ciascuna regione/PA. Leggi qui.

-La chiusura delle scuole durante la pandemia da COVID-19 ha interessato più del 90% della popolazione scolastica mondiale e ha contribuito alla riduzione generale della mobilità nella popolazione. Tuttavia non sono ancora chiari i dati sull’impatto di questa misura di contenimento sulla diffusione del coronavirus.
Lo studio di Macartney et al. pubblicato su Lancet Child Adolescent Health esamina la trasmissione di SARS-CoV-2 tra bambini e personale docente in 25 scuole primarie e secondarie in Australia e le caratteristiche dei casi di COVID-19 nella popolazione pediatrica in un periodo di tre mesi. Lo studio riporta una bassa incidenza di casi COVID-19 sia tra gli studenti che tra gli insegnanti e un basso tasso di trasmissione nelle scuole dove i casi si sono verificati. Leggi qui.

-Uno studio italiano (Bellino et al. su Pediatrics) descrive i casi di malattia da coronavirus nei bambini (età sistema di sorveglianza integrata COVID-19, attivo in Italia da febbraio 2020. A maggio 2020 i bambini hanno rappresentato l’1.8% di tutti i casi di COVID-19 riportati, in accordo con quanto osservato in altri paesiLa maggioranza di casi di COVID-19 individuati in questa popolazione è costituita da adolescenti di età compresa tra 13 e 17 anni (40.1%), con una media d'età di 11 anni, 51.4% maschi. Il rischio di malattia più severa diminuisce con l’aumentare dell'età mentre un rischio maggiore sembra essere associato alla presenza di una condizione clinica preesistenteLeggi qui.

-A differenza degli altri paesi con mortalità elevata tra cui l’Italia, gli Stati Uniti mostrano una mortalità elevata per COVID-19 e per tutte le cause associate non solo nella prima fase dell’epidemia ma anche nei mesi successivi. Bilinski et al., in una Research Letter su JAMA, attribuiscono l'elevata mortalità alla mancanza di un sistema sanitario uniforme e centralizzato. Leggi qui.


15 OTTOBRE 2020

-Con 20 milioni di persone guarite dal Covid-19 a livello globale è chiaro che numeri di questa entità rendono necessaria una risposta assistenziale che inizi oggi, ma che continui nel tempo, per le potenziali sequele cardiache, polmonari e neurologiche, ma anche psicologiche. Studi longitudinali e trial clinici sono cruciali per studiare effetti a lungo termine e strategie terapeutiche rivolte a questi pazienti. Nel parlano Del Rio et al. in un viewpoint su Jama. Leggi qui.

-Questa è la settimana europea di sensibilizzazione su Covid-19 e gruppi emarginati (tossicodipendenti, LGBT, carcerati etc), con il motto “Nobody left outside”. Il 16 ottobre ci sarà un webinar sul tema. Per maggiori informazioni clicca qui.


 

12 OTTOBRE 2020

-Meno del 10% delle persone con COVID-19 viene colpita da polmonite batterica, ma le prove disponibili mostrano che i pazienti in terapia intensiva hanno un rischio maggiore di contrarla rispetto ai pazienti presenti in altri reparti o setting.
Una linea guida del NICE ha sviluppato raccomandazioni cliniche per il corretto uso di test diagnostici, per la scelta degli antibiotici e per la condivisione delle decisioni cliniche con i pazienti con COVID-19. Leggi qui.

-Con messaggi come “We don’t have time for influenza this year”, WHO Europe lancia la campagna per la vaccinazione antinfluenzale. Priorità per anziani e persone con patologie croniche, donne in gravidanza, bambini piccoli e operatori sanitari. Leggi qui.

-Mentre alcuni aspetti dell’infezione da coronavirus sono ancora da indagare, come la risposta immunitaria, gli effetti a lungo termine, il rischio di re-infezione, per molti altri aspetti le evidenze permettono di dare raccomandazioni evidence-based sul contrasto al virus, tra cui un elemento essenziale è la partecipazione responsabile di tutti nelle misure di prevenzione (mascherina; igiene mani; distanziamento) e proteggere gli operatori sociali e sanitari. Leggi qui.

-Anche nella popolazione dei paesi europei si sta iniziando a notare una “fatigue” rispetto ai comportamenti per proteggersi dal virus. Esperti europei in psicologia e comunicazione sanitaria hanno preparato una serie di raccomandazioni tra cui la promozione del coinvolgimento di tutti ad ogni livello, incoraggiare a ridurre il rischio di trasmissione senza che le persone rinuncino alle attività che le rendono felici, ascoltare e comprendere le persone e le loro difficoltà. Leggi qui.

-Internet vuol dire didattica a distanza ma può anche rappresentare una fonte di rischio per bambini e adolescenti (cyberbullismo; contenuti inappropriati; sovrautilizzo; contatti indesiderati), specialmente durante il lockdown. Si è conclusa la survey europea “Kids’ digital lives during COVID-19 lockdown” su 12000 tra bambini e genitori di 11 paesi inclusa l’Italia. Entro fine 2020 i risultati. Leggi qui.

-DG Sante Europe organizza per il 16 ottobre un webinar su come proteggere la salute mentale degli operatori sanitari durante questa pandemia. Clicca qui seguire l’evento.


8 OTTOBRE 2020

-Un report della London School University valuta con delle simulazioni gli effetti di diverse combinazioni di durata della quarantena e numero di tamponi sulla riduzione del rischio di trasmissione da casi secondari. Leggi qui.

-Una revisione pubblicata su Annals of Internal Medicine riporta che la via di trasmissione principale del virus SARS-CoV-2 è quella respiratoria, e quindi sono fattori determinanti la prossimità e la ventilazione. Per trasmettere l’infezione è necessaria una carica virale sufficiente e un ospite suscettibile. Leggi qui.


 

5 OTTOBRE 2020

-È stato pubblicato l’ultimo report dell’Imperial College che riporta i dati più recenti sul monitoraggio dei risultati dei tamponi effettuati, in modo randomico, sulla popolazione inglese di età superiore a 5 anni (studio REACT-1). La ricerca mostra che l’infezione da SARS-CoV-2 è aumentata in tutte le fasce d’età e nelle diverse aree del paese con una prevalenza pari a 0.55%, rispetto a 0.13% del precedente monitoraggio. Leggi qui.

-Covid-19 e insufficienza cardiaca: quale connessione? Un viewpoint (Freaney et al.) pubblicato su JAMA sintetizza i meccanismi con cui il virus SARS-CoV2 può far aumentare il rischio di sviluppare la forma più insidiosa di insufficienza cardiaca, quella con frazione di eiezione ventricolare sinistra conservata (heart failure with preserved ejection fraction, HFPEF). Ci sono quindi le basi per attivare screening e trattamento precoci in pazienti con COVID-19 al fine di prevenire la progressione clinica di questa condizione e gli incrementi di morbilità e mortalità ad essa correlati. Leggi qui.


1 OTTOBRE 2020

-Quale sarà la strategia più efficiente per il futuro vaccino contro il COVID-19? Un report di Imperial College suggerisce che l’approccio più efficace in termini di morti evitate è quello di distribuire le dosi disponbili di vaccino in base al numero della popolazione generale e all’intensità dell’epidemia. A livello dei singoli paesi, se saranno disponibili dosi sufficienti, l’approccio migliore sarà quello di focalizzarsi non sui gruppi ad alto rischio ma sulla popolazione in età lavorativa maggiormente responsabile della diffusione dell’infezione. Leggi qui.

-L’American Association of Pediatrics e il Children Hospital Association producono un report settimanale sull’andamento dei casi di COVID-19 nella popolazione infantile in 49 paesi degli Stati Uniti. Le analisi dei dati aggiornate al 24 settembre 2020 mostrano che i casi di COVID-19 nei bambini rappresentano il 10.5% di quelli totali, con più di 624,000 bambini risultati positivi ai test dall’inizio della pandemia. Pochi stati hanno fornito dati relativi all’ospedalizzazione e mortalità per fasce d’età, ma sembrano confermare che i casi COVID-19 siano meno gravi rispetto alle altre classi di età. Leggi qui.

-In Inghilterra si sta diffondendo il termine “long-covid”, coniato dai pazienti stessi, per una malattia di cui ancora non si conosce il decorso clinico e per la quale è importante non sottovalutare i casi clinicamente meno gravi, che potrebbero manifestare in seguito problemi di salute permanenti, non recuperando più lo stato di salute pre-covid. Leggi qui.


 28 SETTEMBRE 2020

-Su Lancet Respiratory Medicine vengono riportati i risultati di uno studio osservazionale inglese (Schultze et al.) che valuta la mortalità dovuta a COVID-19 tra persone che utilizzano corticosteroidi inalatori e quelle che utilizzano farmaci alternativi: LABA/LAMA in persone con BPCO e broncodilatatori a breve durata di azione (SABA) in persone con asma. Leggi qui.

-Cosa si può apprendere dalle esperienze di altri paesi nella gestione della pandemia e nell’implementazione di misure restrittive? Un’analisi comparativa ha confrontato le diverse strategie messe in atto da nove paesi ad alto reddito, cinque provenienti dalla regione asiatica e quattro dall’Europa. Gli autori dello studio (Han et al.) hanno identificato alcuni pre-requisiti per allentare le misure restrittive: conoscenza dello stato di infezione: partecipazione attiva alle decisioni; adeguata capacità del sistema sanitario; controllo del traffico in entrata nei paesi. Leggi qui.


24 SETTEMBRE 2020

-Uno studio (disponibile in pre-print) del Jameel Institute dell’Imperial College, ricostruendo la dinamica filogenetica di SARS-CoV-2 in 57 città/regioni di varie parti del mondo, ha individuato nel tempo trascorso dal momento dell’ingresso del virus nella popolazione e l’inizio delle misure restrittive, il principale determinante della severità clinica (mortalità) a un mese dal lockdown. Un ruolo marginale sembra invece giocato dalla cosiddetta immunità di gregge legata alla dimensione della popolazione colpita. Leggi qui.


-La London School of Hygiene and Tropical Medicine pubblica un tool online per prevedere le variazioni temporali della pandemia a livello globale e nei singoli paesi, aggiustato per i ritardi nella notifica dei casi. Leggi qui.

-A causa del COVID-19, il 68% dei paesi europei ha dovuto chiudere o ridurre i servizi di diagnosi e cura per le malattie non trasmissibili e gli screening dei tumori, e in alcuni paesi sono stati interessati anche i programmi vaccinali per l’infanzia. Rafforzare i sistemi sanitari in modo che queste interruzioni nell’assistenza non si verifichino in caso di future emergenze è uno dei cardini del programma “United Action for Better Health in Europe” per il 2020-2025, sottoscritto dai Ministri della Salute di 53 paesi della sezione europea dell’OMS. Leggi qui.


21 SETTEMBRE 2020

-Una revisione sistematica Cochrane riporta i risultati dell'analisi di 36 studi che valutano l'efficacia di misure di contenimento legate agli spostamenti per contrastare il diffondersi del COVID-19, confrontate con scenari caratterizzati dall'assenza di tali misure. La certezza delle prove identificate risulta essere molto bassa, anche se alcune misure mostrano un impatto positivo su determinati esiti legati all'epidemia. Leggi qui.

-Proteggere la salute degli operatori sanitari è cruciale per tutelare la salute collettiva. Nel percorso che molti paesi si sono impegnati a intraprendere verso il rafforzamento dei sistemi sanitari, l’OMS raccomanda di includere programmi nazionali a tutela della salute di questi lavoratori, in particolare sulla salute mentale, sulla prevenzione della violenza sul posto di lavoro, oltre alla protezione dal rischio infezioni. Leggi qui.

-L’obesità è uno dei fattori associati agli effetti più gravi a seguito dell'infezione da COVID-19. La World Obesity Federation ha pubblicato un policy statement sulle relazioni tra obesità e COVID-19, sottolineando l’urgenza di non trascurare, anche in questa fase di pandemia, programmi per la promozione della sana alimentazione e l’attività fisica per la prevenzione delle malattie non trasmissibili. Leggi qui.


17 SETTEMBRE 2020

-Uno statement del Collegium Ramazzini, pubblicato in Occupational & Environmental Medicine, parla di sicurezza negli ambienti di lavoro rispetto ai rischi correlati all’infezione da SARS-CoV-2. Vengono identificate tre categorie di lavoratori, a rischio molto alto, rischio alto e vulnerabili, suggerendo una serie di azioni e misure di contenimento che tutte le parti sociali dovrebbero mettere in atto con lo scopo di proteggere la salute dei lavoratori più esposti durante la pandemia. Leggi qui.

-Il 14 settembre la Lancet Commission sul COVID-19 ha pubblicato la sua dichiarazione alla 75° sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Tra le priorità emerge il tema delle disuguaglianze di salute, di una ripresa economica che sia “green” e in linea con i Sustainable Development Goals e della “global justice” nell’accesso alla diagnosi, alle cure e ad un vaccino che sia sicuro ed efficace. Leggi qui.


14 SETTEMBRE 2020

-Lo studio di Karagiannidis et al., pubblicato su Lancet Respiratory Medicine, ha descritto in maniera accurata le caratteristiche di più di 10.000 pazienti trattati in 920 ospedali tedeschi, tra febbraio e aprile 2020. Il 17% di essi ha ricevuto la ventilazione meccanica. Le comorbidità più comuni osservate sono state l’ipertensione, il diabete, l’aritmia cardiaca, l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca e la BPCO. Lo studio ha evidenziato una mortalità totale pari al 22%, con un’ampia variabilità tra pazienti non ventilati (16%) rispetto ai pazienti ventilati (53%), in particolare nei pazienti con età superiore a 80 anni e in dialisi. Leggi qui.

-Nella coorte ITA-COVID19 di pazienti ospedalizzati in Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, è rìsultato che il ricorso ad ACE inibitori o sartani non influisce sulla prognosi dei pazienti. I risultati supportano le indicazioni delle agenzie regolatorie nazionali e internazionali nel proseguire le terapie di ACE inibitori e/o sartani nei pazienti COVID-19. Leggi qui.

-L’analisi di Haynes e colleghi sul British Medical Journal ci ricorda, anche nella lotta alla pandemia, l’importanza di azioni sostenibili che salvaguardino non solo la salute delle generazioni di oggi, ma anche di quelle future. Gli operatori sanitari hanno un ruolo centrale, anche in questo caso, nell’orientare verso un basso impatto ambientale i cambiamenti individuali e i programmi di ripresa economica dei vari paesi. Leggi qui.


 10 SETTEMBRE 2020

-La sezione europea dell’OMS ha pubblicato un opuscolo rivolto ai pazienti COVID-19 che escono dalle terapie intensive, per supportarli con esercizi e consigli nel percorso di riabilitazione e guarigione. Leggi qui.

-L'articolo di Jessica Watson et al., sul British Medical Journal, corredato da un grafico interattivo, cerca di rispondere a domande sull’accuratezza dei test anticorpali: come dovrebbero essere interpretati i risultati del test, cosa comunicare ai pazienti e quali sono le incertezze legate all’uso dei test. Leggi qui.


7 SETTEMBRE 2020

-L’Istituto superiore di sanità (ISS) e il Ministero dell’Istruzione hanno messo a punto un percorso formativo online (FAD) rivolto a insegnanti e personale scolastico, per la gestione di eventuali casi e focolai di Covid-19 e non solo. La formazione è offerta attraverso un corso gratuito disponibile fino al 15 dicembre 2020. Leggi qui.

-L’Istituto Superiore di Sanità dedica una nuova sezione al lavoro dei dipartimenti di prevenzione italiani nelle prime fasi della pandemia, raccontate dagli stessi operatori, con indicazioni su problemi e necessità che andranno affrontati per la risposta a questa e simili emergenze. Leggi qui.

-L’OMS ha pubblicato i primi risultati della survey sull’impatto del COVID-19 sui servizi sanitari di 105 paesi. Le aree più colpite includono i servizi di vaccinazione, i consultori familiari, ed i servizi di diagnosi e trattamento delle malattie croniche, di salute mentale e di diagnosi e terapia per i tumori. Leggi qui. 

-Con la riapertura delle scuole in Inghilterra Sir Michael Marmot e due ricercatori dell’UNESCO fanno il punto su rischi e benefici associati. Gli autori promuovono un approccio integrato di adattamento alla realtà locale, all’empowerment del personale docente, all’attenzione per i più vulnerabili e al coinvolgimento di tutti: studenti, genitori, personale sanitario e scolastico. Leggi qui.


3 SETTEMBRE 2020

-La pandemia sta mettendo a repentaglio la salute psicologica del personale sanitario. In una narrative review su Annals of Internal Medicine, Rachel Schwartz e colleghi identificano alcuni temi cruciali nel pianificare interventi a favore di questa categoria, tra cui programmi di riduzione dello stress, che richiedono un approccio proattivo nel raggiungere i loro bisogni spesso non espressi. Leggi qui.

-Una survey (Ioannidis et al., su Environmental Research) condotta in 13 stati americani e altri 14 paesi sparsi nel mondo ha registrato, nel periodo cruciale della pandemia, un numero di decessi per COVID-19 superiore a 800, con un focus sulla popolazione di età inferiore a 65 anni, con e senza patologie. 
Lo studio mostra una netta differenza tra i paesi europei, il Canada e i tredici stati americani, dove le persone con età inferiore ai 65% rappresentano una parte circoscritta dei decessi per Covid-19, e nazioni come Messico o India, in cui in questo sottogruppo di popolazione si è registrata invece la maggioranza dei decessi. Leggi qui.


31 AGOSTO 2020

-Nella lotta al coronavirus le misure di distanziamento fisico hanno rappresentato una misura importante per il controllo della pandemia. L’entità del distanziamento, raccomandata nei diversi paesi in 1 o 2 metri, è ancora oggetto di studio. Nella pubblicazione di Jones et al., sul British Medical Journal, vengono descritti diversi fattori da tenere in considerazione, tra i quali la ventilazione, il tempo di contatto, il luogo e attività (parlare, cantare, urlare…). Leggi qui.

-L'articolo di Dersvar-Larrive, pubblicato su Nature, descrive e condivide i metodi e gli strumenti utilizzati per la produzione di un grande archivio che raccoglie dettagli sugli interventi, le politiche e le strategie messe in atto dai governi per rispondere alla pandemia da COVID-19. Il dataset, chiamato Complexity Science Hub COVID-19 Control Strategies List (CCCSL), segue i principi dell’open data e attualmente include i dati provenienti da 33 paesi europei, 12 paesi asiatici, 5 stati sudamericani, 2 nord-americani e tre africani. Leggi qui.

-Uno studio di coorte (Hewitt et al., su Lancet) condotto su persone ricoverate per COVID-19 in dieci ospedali francesi e in un ospedale italiano mostra che, usando una scala clinica per la valutazione della fragilità, i pazienti classificati fragili hanno un maggior rischio di decesso per COVID-19 e un maggior periodo di degenza rispetto a soggetti non fragili. I risultati sono indipendenti dall’età e dalla presenza di patologie concomitanti. Leggi qui.

-Il virus può danneggiare entrambe le componenti del polmone, ma uno studio italiano pubblicato su Lancet Respiratory Medicine ha scoperto e descritto il meccanismo responsabile dell'elevata mortalità in terapia intensiva: grazie ai risultati e alla possibilità di fare diagnosi precoci, insieme al supporto delle massime cure disponibili, si stima di poter raggiungere un calo della letalità della malattia fino al 50%. Leggi qui.


24 AGOSTO 2020

-Un nuovo report della London School of Hygiene and Tropical Medicine valuta l’impatto delle misure di contenimento della pandemia in 130 paesi in tutto il mondo, con dati aggiornati a giugno 2020. Un forte impatto sul parametro Rt, indicatore della trasmissibilità della malattia si osserva per la chiusura delle attività lavorative e forme di supporto al reddito, restrizioni significative sugli assembramenti e eventi pubblici. Leggi qui.

-Un viewpoint sul BMJ discute sulla riapertura delle scuole dal punto di vista della salute e dell’istruzione, dando alcuni esempi di strategie quali la diversa tempistica di apertura in diverse scuole, misure di prevenzione e controllo come il contact tracing e i test, protezione dei più vulnerabili. È cruciale documentare e condividere i risultati di studi sulla riapertura all’interno e tra i paesi. Leggi qui.

-I ricercatori di Public Health England descrivono la cinetica della carica dell’RNA di SARS-CoV-2 nei campioni prelevati dalle vie respiratorie superiori nei casi di infezione clinicamente moderata per i primi 3 mesi di epidemia in UK, dimostrando che l’infezione persiste per circa 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, un’informazione coerente con le indicazioni di OMS e inglesi sull’isolamento domiciliare. Leggi qui.


17 AGOSTO 2020

-Uno studio ecologico (Siedner et al., su Plos Medicine) ha analizzato i dati sulle diverse misure di distanziamento sociale implementate negli Stati Uniti da gennaio a maggio 2020 e il numero di casi e decessi per COVID-19 osservati per singolo stato, tenendo in considerazione la densità della popolazione, le variabili tempo-dipendenti, la dimensione dell’epidemia e ipotizzando diversi periodi di incubazione. Leggi qui.

-È stato pubblicato il Rapporto AIFA sull’uso dei farmaci specificatamente utilizzati per il COVID-19, includendo i farmaci che sono stati valutati dall’AIFA, in fasi diverse e a vario titolo (uso compassionevole, uso off-label, studi sperimentali, ecc.), per il trattamento di pazienti con COVID-19, sia a livello ospedaliero che territoriale. Leggi qui.

-Eurostat pubblica i dati preliminari sulla mortalità dei primi mesi del 2020 in 24 paesi europei. In totale si registra un eccesso di 160,000 decessi nei mesi di marzo-maggio rispetto al riferimento, maggiore nelle persone con 70 anni e oltre, in particolare negli uomini. I dati provinciali mostrano una notevole eterogeneità. Leggi qui.

-Una domanda ancora non risolta è se tutti o una parte degli esposti al virus (contatti stretti di un caso COVID-19) contraggano l’infezione. Dei 5484 contatti della regione Lombardia, solo circa la metà (2824) sono risultati positivi a SARS-CoV-2. L’articolo di Poletti et al. su Eurosurveillance descrive l’infection fatality rate per età e per comorbiditàLeggi qui.

-Uno studio condotto negli Stati Uniti (Sickbert-Bennett et al., su Jama) riporta i risultati di una serie di prove su base volontaria, riguardanti le mascherine, per valutare l’efficienza filtrante di diverse tipologie delle stesse e di filtranti facciali utilizzati dagli operatori sanitari. Leggi qui.


10 AGOSTO 2020

-Sono stati diffusi dal Ministero della Salute e da ISTAT i primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza nazionale: è risultato positivo al virus il 2.5% della popolazione italiana, con una elevata quota di asintomatici (27,3% del totale dei positivi). 

-Una overview sullo stato della ricerca sul vaccino contro il virus SARS-CoV-2 e, in particolare sui primi risultati di due studi randomizzati controllati condotti in Europa e Cina, su adulti sani, per valutare la sicurezza e l'immunogenicità dei vaccini

-L'INMP ha pubblicato le indicazioni operative per chi si prende cura di migranti e altre persone in contesti di fragilità e marginalità; il manuale offre all'operatore indicazioni per la gestione degli interventi in diversi setting.

 


3 AGOSTO 2020

Un’ interessante discussione sul New England Journal of Medicine sulla riapertura delle scuole primarie come priorità assoluta a livello nazionale negli Stati Uniti.  Le evidenze finora disponibili mostrano che la maggioranza dei bambini da 1 a 18 anni riporta sintomi lievi o nessun sintomo da Covid-19. Inoltre le recenti esperienze sulla riapertura delle scuole elementari in alcuni paesi suggeriscono che, pur mantenendo attive le regole di distanziamento fisico, la suscettibilità e la capacita di contagio dei bambini sono molto bassi. Leggi qui

 - La riapertura dei viaggi internazionali può aumentare il rischio di casi di importazione. I risultati di uno studio di simulazione condotto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine suggeriscono che una strategia combinata di una quarantena più breve (8 giorni) e tampone può essere altrettanto efficace nel ridurre la potenziale trasmissione del virus. Leggi qui

- Questa strana estate: Rodolfo Saracci commenta questi mesi di pandemia e lo scenario futuro sottolineando la carenza di dati sulla reale gravità della malattia: vuoto colmabile solo con analisi di sopravvivenza su coorti di pazienti COVID-19, reclutati in fasi successive. Leggi qui

- L’Associazione Italiana di Epidemiologia insieme ad Epidemiologia e Prevenzione stilano una serie di raccomandazioni per la risposta al virus nei prossimi mesi che vanno dal rafforzamento dei sistemi informativi sanitari e delle reti di sorveglianza, allo screening dei sottogruppi ad alto rischio, alla comunicazione e al ruolo dei Dipartimenti di Prevenzione. Leggi qui


27 LUGLIO 2020

-Un recente studio disponibile in preprint stima l'eccesso di mortalità in Italia in risposta all'epidemia di COVID-19, evidenziando differenze per area geografica e nell'andamento temporale della mortalità per genere e classe di età.

-Adesso è il momento per fare studi di sieroprevalenza, ma secondo il comment di Peeling e Olliaro su Lancet va valutata preventivamente la specificità del test diagnostico, che se troppo bassa potrebbe portare a sovrastimare l’immunità acquisita dalla popolazione e quindi ad allentare troppo presto le misure restrittive.

-Il New England Journal of Medicine ha pubblicato uno studio randomizzato (Cavalcanti et al.) condotto in Brasile arruolando pazienti con sospetta o confermata infezione da COVID-19. Lo studio valuta l’efficacia della idrossiclorochina in associazione con azitromicina rispetto alla sola idrossiclorochina o trattamento standard. Ad un follow up di 15 giorni, l’analisi non ha evidenziato né un miglioramento clinico né un effetto sugli esiti secondari.
 

-Un’indagine statunitense (Wolf et al., su Annals of Internal Medicine) condotta su 600 adulti con patologie croniche, in politerapia, indaga la loro consapevolezza, conoscenza, attitudini e comportamenti relativi al COVID-19. Le persone afroamericane, quelle con basso reddito e basso livello di istruzione sembrano avere una minore percezione del rischio di contrarre il virus mentre le persone con basso livello di istruzione hanno riportato di non essere preparati alla pandemia e di avere molta fiducia nelle misure messe in atto dal governo federale.

-Dal record linkage tra il National cancer registration e i sistemi infomativi ospedalieri sono stati raccolti i dati di persone con tumore alla mammella, tumore del colon retto, tumore dell’esofago e tumore al polmone. In tre differenti scenari, lo studio di Maringe et al., su Lancet, prevede un sostanziale aumento della mortalità evitabile per tumore in Inghilterra, dovuto ad un ritardo nella diagnosi in tempo di pandemia da COVID-19.


20 LUGLIO 2020

-Uno studio di coorte osservazionale (Martin et al., su Lancet) su un gruppo di pazienti con sospetta infezione da COVID-10 in un ospedale di Leicester, in Inghilterra, mostra che le minoranze etniche hanno un maggior rischio di risultare positivi a SARS-CoV-2 rispetto ad altri gruppi etnici, e viene evidenziata un’associazione tra positività al test PCR e condizione abitativa.


-Sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati dello studio randomizzato inglese che ha arruolato pazienti ospedalizzati con Covid-19 e li ha trattati con desametasone (n=2104) o con trattamento standard (n=4321). La mortalità a 28 giorni sembra essere più bassa nel gruppo trattato con il desametasone rispetto al gruppo di confronto, in particolare in un gruppo di pazienti che ha ricevuto ventilazione meccanica o ossigenoterapia. Anche la durata di ospedalizzazione sembra essere inferiore nel gruppo assegnato al trattamento sperimentale.


17 LUGLIO 2020

-Un sistema di tracciamento dei cellulari utilizzato come proxi dei movimenti individuali per valutare gli spostamenti e collegarli al numero di nuovi casi positivi di SARS-Cov-2 identificati nelle tre regioni italiane più colpite dalla pandemia, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Un primo risultato riguarda la riduzione media di movimenti di cellulari. Nel mese di marzo, rispetto alla prima settimana di febbraio, è stata registrata una riduzione media di movimenti di cellulari pari al 52%, con un range compreso tra 44% e 63%.

-Su Jama Internal Medicine sono stati pubblicati i risultati di uno studio di coorte condotto in Italia su un campione di 3988 pazienti con diagnosi di Covid-19 ammessi nei reparti di terapia intensiva. Un maggior rischio di decesso è associato all’età avanzata, al genere maschile, avere una patologia come BPCO, ipercolesterolemia e diabete di tipo 2 e un’alta frazione inspiratoria di ossigeno.


 

15 LUGLIO 2020

- Un report della London School of Hygiene and Tropical Medicine analizza l’impatto del blocco del traffico aereo internazionale in 142 paesi confrontando maggio 2020 con maggio 2019: il contributo in termini di casi importati evitati è basso, meno del 10% dei casi totali.Leggi qui.

- Un gruppo europeo di ricercatori sul tumore della cervice uterina, lancia un appello di mantenere intatte le risorse dedicate alla vaccinazione e allo screening per questo tumore anche durante l’emergenza COVID-19, ma cogliendo l’opportunità per aumentare l’efficienza dello screening, indirizzandolo ai sottogruppi di donne a maggior rischio.Leggi qui.

- Una serie di assunzioni e scenari sono stati costruiti per studiare il potenziale impatto della pandemia, in contesti a basso e medio reddito, su tre principali priorità sanitarie legate a HIV, tubercolosi e malaria. In particolare, gli autori di questo studio, pubblicato su Lancet Global Health, valutano che, in un periodo di 5 anni, l’interruzione di assistenza sanitaria e di cure durante la pandemia potrebbe causare un incremento di mortalità per HIV fino al 10%, per tubercolosi fino al 20 % e per malaria fino al 36%, rispetto ad uno scenario senza pandemia da COVID-19.Leggi qui.


13 LUGLIO 2020

Nature pubblica i risultati della più grande coorte di pazienti COVID-19, con un maggior rischio di decesso associato al genere maschile, età avanzata e deprivazione socio-economica, avere una patologia cronica come il diabete, l’asma grave e altre condizioni cliniche.Leggi qui.

Un articolo di Biggeri et al pubblicato sul repository di Epidemiologia e Prevenzione come preprint, propone un approccio Bayesiano per la stima dell’eccesso di mortalità associato all’epidemia che tenga conto dell’incertezza a livello spaziale e temporale.Leggi qui.

Due comunità americane messe a confronto, quella delgli indiani Navajo e quella di Chelsea, in Massachusetts, e la rapida diffusione di COVID-19 in queste popolazioni. L’alta prevalenza di patologie come diabete, insufficienza cardiaca, insufficienza renale,obesità, non sembrano essere sufficienti a spiegare il maggiore impatto sulla salute registrato durante la pandemia. Un articolo su NEJM sposta l’attenzione sul tema delle diseguaglianze razziali e sulla necessità di azioni coordinate da parte di chi si prende cura di queste popolazioni.Leggi qui.


10 LUGLIO 2020 

- Una revisione Cochrane confronta l’accuratezza diagnostica dei test sierologici rispetto alla diagnosi clinica o RT-PCR, in persone con sintomi sospetti o precedenti infezioni da SARS-CoV-2 o per attività di screening (come contact tracing o screening in comunità). Tra i risultati della revisione, vengono riportati un’alta specificità del test (> 98%) per tutti i tipi di anticorpi e una certa variabilità nella sensibilità dei test valutati. Leggi qui.

- Sin dall’inizio dell’epidemia è divenuto chiaro che c’è una quota di casi che sfuggono ai sistemi di sorveglianza e la stima della reale quota di positivi (sieroprevalenza) è un dato essenziale per contrastare il virus in modo efficace. Un report della London School of Hygiene and Tropical Medicine stima la sieroprevalenza con un metodo Bayesiano in 210 paesi: in Italia al 31 marzo i positivi corrispondevano al 6.5% della popolazione quasi 4 volte maggiore dei casi accertati a livello nazionale. Leggi qui.

- Uno studio cross-sectional fa il punto su cosa è stato pubblicato da febbraio ad aprile 2020 in tema covid-19. Su 4493 articoli identificati sulla banca dati Medline, il numero di "opinioni" (Consensus statements and guidelines) è tre volte superiore al numero di articoli originali, con solo tre studi randomizzati controllati. Leggi qui.


8 LUGLIO 2020

-Per ridurre il rischio di falsi negativi, sono necessari test altamente sensibili. Come cambia la probabilità di essere infetti in base alla sensibilità del test e della probabilità a priori? Ce lo spiegano Woloshin e collaboratori in questo Perspective del New England Journal of Medicine. Leggi qui.

-La quota di asintomatici positivi al test e la quota di sintomatici sfuggiti ai test microbiologici sono due informazioni rilevanti per la sanità pubblica, che possono provenire solo da indagini di sieroprevalenza. In Spagna, una prima indagine su 61075 residenti, condotta tra il 27 aprile e l’11 maggio, riporta che gli asintomatici sono il 21.9- 35.% dei sieropositivi e che solo il 20% dei soggetti sintomatici risultati sieropositivi avevano fatto il tampone in precedenza. Trovate tutto nella pubblicazione su Lancet (Pollàn et al.). Leggi qui.


6 LUGLIO 2020

-Anche il gruppo di ricerca dell’Imperial College è arrivato alla fase di trial su volontari sani per la valutazione della sicurezza del vaccino contro il nuovo coronavirus e della capacità di produrre anticorpi neutralizzanti.

-Una revisione sistematica pubblicata su Lancet Haematology analizza e sintetizza le implicazioni della pandemia sulle attività di donazione e raccolta di sangue e sul fabbisogno trasfusionale. Sono necessarie diverse strategie per evitare possibili rallentamenti o interruzioni della raccolta di donazioni, al fine di garantire la protezione del personale sanitario coinvolto e dei donatori, dando continuità ed equità al supporto trasfusionale.

-Un report di Imperial College riporta in due ospedali londinesi una riduzione del 48% dei ricoveri urgenti tra il 12 e il 31 marzo, in tutte le aree cliniche, incluse le sindromi coronariche acute, l’ictus e i tumori. La riduzione è maggiore all’aumentare della distanza della residenza del paziente dall’ospedale.


3 LUGLIO 2020

-Ventiquattro paesi europei collaborano al network EuroMOMO, che nel periodo marzo-aprile 2020 ha rilevato eccessi di mortalità rispetto all’atteso nella popolazione di età 65+, 45-64 e 15-44 anni. Oltre all’Italia, si osserva una mortalità superiore all’atteso in Belgio, UK, Francia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Svizzera.

-Uno studio nazionale americano (Weinberger et al. su JAMA) mostra nel mese di marzo un eccesso di mortalità del 37% rispetto all’atteso, ma solo in parte dovuto ai decessi per COVID-19. Di questi ultimi si osserva una grande eterogeneità geografica, anche in base alla disponibilità dei test diagnostici nelle prime fasi dell’epidemia.


1 LUGLIO 2020

-L’associazione tra sindrome infiammatoria acuta multisistemica (MIS-C) in età pediatrica e infezione da SARS-CoV-2 è stata già indagata in studi cinesi ed europei. L’articolo di Feldestein et al. Sul New England Journal of Medicine riporta i risultati della sorveglianza condotta su un gruppo di bambini e adolescenti.

-In risposta alla pandemia molti sistemi sanitari hanno tentato di riorganizzare rapidamente le strutture sanitarie ma soprattutto il personale medico, arruolando medici di medicina generale e giovani medici non specialisti. Un articolo sul British Medical Journal, a partire dalla descrizione di casi clinici, aggiorna la pratica clinica per il riconoscimento e la gestione non invasiva del paziente con insufficienza respiratoria. 

-Nell’Health Forum di Jama si discute di riapertura delle scuole negli Stati Uniti e negli altri paesi e le possibili misure da adottare. Alcune raccomandazioni da implementare: una infrastruttura per effettuare test rapidi; misure di trasporto casa-scuola in sicurezza; misure di protezione del personale scolastico e studenti e un piano di emergenza in caso di insorgenza di infezioni.


30 GIUGNO 2020

-Uno studio su Lancet mette insieme i dati su 582 casi di Covid-19 pediatrici di 25 paesi europei. Il case fatality rate è 0.69%, e fattori di rischio per l’accesso in terapia intensiva sono: avere meno di un mese di età; genere maschile; avere una patologia preesistente; avere un'infezione delle basse vie respiratorie all’esordio.

-I ricercatori della John Hopkins University lanciano un appello, attraverso un viewpoint su JAMA, per non trascurare la raccolta di dati sulla qualità dell’assistenza negli Stati Uniti a causa della situazione di emergenza. I sistemi di rilevazione dei dati sulla qualità delle cure non sono infatti utilizzati in questo momento, poiché largamente basati su un inserimento manuale, con un ritardo anche di un anno in alcuni casi e una mancanza di standardizzazione che non permette il confronto tra strutture e tra stati.

-Un articolo sul British Medical Journal ci ricorda che in Gran Bretagna hanno investito molto nei test anticorpali, che tuttavia non sono utili per lo screening di massa, anche perché - sostiene Jon Deeks autore di una imminente revisione Cochrane sui test anticorpali per il Covid-19 - mancano informazioni sull’accuratezza.


26 GIUGNO 2020

-Un report su Morbidity and Mortality Weekly Report evidenzia che negli Stati Uniti, nei due mesi successivi alla dichiarazione dell’emergenza nazionale, si è verificata una riduzione degli accessi al Pronto Soccorso per condizioni gravi come l’infarto miocardico e l’ictus, in particolare negli anziani, e per crisi iperglicemica nella popolazione

-Come tornare al lavoro senza paura? Un editoriale dell'American Journal of Epidemiology suggerisce un modo per aumentare l’efficienza dei test sierologici per il COVID-19, ad esempio esaminando con un unico kit i campioni di più persone e, solo in caso di positività, testare le persone del gruppo singolarmente.

-Una lettera su JAMA confronta la mortalità nelle RSA di tre città americane durante l’epidemia di COVID-19 rispetto alle stesse settimane del 2019, con incrementi anche di nove volte nella settimana di picco ad aprile.


 24 GIUGNO 2020

-In un’analisi sul New Englad Journal of Medicine, che ha coinvolto 1376 pazienti ospedalizzati per Covid-19 in un ospedale di New York, è stata valutata l’associazione tra uso di idrossiclorochina e rischio di intubazione o mortalità. Il rischio di esiti avversi sembra non essere diverso tra chi ha ricevuto il farmaco rispetto a chi non lo ha ricevuto. 

-La pandemia da Covid-19 sembra aver influenzato soprattutto la popolazione adulta, con poco o scarso impatto sui giovani e bambini. L’emergenza sanitaria e la mancanza di prove affidabili ha però determinato un cambiamento nella pratica clinica, a sfavore della evidence-based medicine. L’articolo di Camporesi et al, su Journal of Paedriatrics and Child Health, esamina i possibili fattori e i rischi legati a questo diverso atteggiamento nell’assistenza pediatrica.


22 GIUGNO 2020

-I dati sulla pandemia provenienti dagli Stati Uniti mostrano differenze nelle ospedalizzazioni e nella mortalità tra le diverse fasce di popolazione. Una recente survey online, condotta tra marzo e aprile 2020 su 5198 persone, con un’età media di 48 anni, cerca di valutare e misurare eventuali differenze nella percezione, nella consapevolezza e nei comportamenti relativi al COVID-19, oltre a presentare domande dirette su eventuali contagi.

-Uno studio immunologico (Nature Medicine), condotto in Cina, ha confrontato un campione di persone risultate positive al test per l'RNA virale e senza sintomi con un gruppo di persone sintomatiche, selezionate dallo stesso gruppo e con caratteristiche simili per età, genere e comorbilità. Misurazione di parametri clinici, indagini radiologiche e di laboratorio hanno permesso di caratterizzare il gruppo di asintomatici e valutarne il rilascio virale (viral shedding).

-Un comment su Lancet evidenzia che sono le donne quelle in prima linea nella lotta alla pandemia: a livello globale, due terzi degli operatori sociali e sanitari sono donne, che per lo più che assistono gli anziani nelle RSA e i disabili. Lo studio pone l'accento anche sulle disuguaglianze per genere nel mondo del lavoro socio-assistenziale.


19 GIUGNO 2020

-Uno studio italiano ha calcolato l’impatto socio-economico della pandemia di COVID-19 attraverso la stima del Disability-adjusted life year (DALY) e della perdita di produttività, stratificati per età e genere.


17 GIUGNO 2020

-In Italia per ovviare alla crescita indiscriminata di nuovi potenziali trattamenti per il COVID-19, AIFA effettua per legge la prima valutazione di tutti gli RCT, con una quota elevata di trial che viene rigettata. L’editoriale di Addis et al. riporta alcuni esempi di come la situazione di emergenza abbia modificato l’iter di valutazione dei possibili trattamenti, come quello del tocilizumab.

-Un commentary del Lancet presenta un’applicazione di analisi spazio-temporale sui cluster di casi di COVID-19 nel cantone di GinevrA. Secondo gli autori (De Ridder et al.) il metodo può rappresentare un’alternativa al digital contact tracing, superandone i problemi di privacy, etici e di stigmatizzazione.

-Per gestire la crescita nei casi di COVID-19 in Inghilterra, come in Italia, sono stati bloccati i ricoveri ospedalieri per chirurgia elettiva, sia in pazienti critici che in pazienti con condizioni urgenti o di medicina generale. L’ultimo report dell’Imperial College stima che mantenendo l’attuale riorganizzazione sulla rete ospedaliera, il numero di casi deve scendere al di sotto dei 1550 affinchè il 100% dei pazienti critici possa ricevere l’intervento in elezione.


15 GIUGNO 2020

-In uno studio longitudinale (JAMA Surgery) su pazienti sottoposti a intervento chirurgico nell’ospedale di Brescia, la mortalità a 30 giorni e il rischio di complicanze erano entrambi maggiori nei pazienti con Covid-19 rispetto ai pazienti senza infezione.

-Un viewpoint su JAMA discute l’importanza di una codifica accurata dei certificati di morte durante l’epidemia di Covid-19. Alcuni decessi per patologie croniche possono in realtà nascondere la vera causa di morte nell’infezione da SARS-CoV-2.

-Una web survey nazionale realizzata negli Stati Uniti dal 5 al 12 maggio evidenzia differenze per genere, condizione lavorativa e di etnia, nei comportamenti individuali per proteggersi dal Covid-19, come L'utilizzo di le mascherine e l'adozione di distanze di sicurezza.

-L’analisi dei trend della pandemia da Covid-19 in Wuhan, Cina, Italia e New York, da gennaio a maggio 2020, considerando anche l’impatto delle misure di mitigazione messe in atto nei diversi paesi, evidenzia che l’utilizzo di mascherine come dispositivo di protezione individuale ha rappresentato un fattore fondamentale nell’andamento della pandemia nei tre paesi studiati (PNAS).


12 GIUGNO 2020

-Secondo un editoriale pubblicato su Annals of Internal Medicine, i cosiddetti “platform trials” hanno il potenziale di accelerare gli sforzi per identificare i trattamenti efficaci per il Covid-19, permettendo di valutare trattamenti multipli riducendo gli outcome avversi, ma necessitano di specifiche cautele nell’applicazione.

-Un editoriale sul British Medical Journal sottolinea l’importanza di conoscere i dati sulle cause di morte durante l’epidemia di Covid-19. Alcuni decessi possono infatti essere causati da condizioni croniche non curate in modo adeguato a causa dell’epidemia o ad un aggravamento di una condizione preesistente.

 


 

10 GIUGNO 2020

-Un nuovo report dei ricercatori dell’Imperial College mette in relazione i dati sulla mobilità (fonte Google e Apple) e il numero di riproduzione R dell’epidemia per 53 paesi tra cui l’Italia.

-Un viewpoint su Jama mette in guardia i ricercatori che si occupano di modelli epidemici sull’importanza di includere nella struttura del modello stime della popolazione a rischio presente nelle residenze assistenziali.


8 GIUGNO 2020

-L’Imperial College valuta l’efficacia delle misure di distanziamento sociale in Inghilterra con dati aggiornati al 27 marzo e scenari fino a settembre 2021. Secondo lo studio pubblicato su Lancet, soltanto misure estreme come il lockdown possono limitare l'impatto sulle terapie intensive e sui decessi anche nei prossimi mesi.

-Secondo i ricercatori dell’Università di Harvard (Chan et al., sul New England Journal of Medicine) la decisione di riaprire dopo il lockdown va basata su dati che rappresentino la reale prevalenza della malattia meglio dei dati ospedalieri e della mortalità: le applicazioni digitali che rilevano i sintomi possono essere utili, ma un altro aspetto importante è cercare di standardizzare gli strumenti disponibili a livello internazionale.

 


 

5 GIUGNO 2020

-Tre autori dell’articolo “Hydroxychloroquine or chloroquine with or without a macrolide for treatment of COVID-19: a multinational registry analysis” ritirano la pubblicazione su Lancet relativa all’impiego di clorochina e idrossiclorochina sui pazienti affetti da Covid-19.

-La Norvegia ha deciso di riaprire le scuole primarie 8 settimane dopo la loro chiusura e Johansen et al. pubblicano su Eurosurveillance delle linee guida per la prevenzione dalle infezioni. 

-Uno studio osservazionale, condotto in un reparto di pediatria di un ospedale francese, indaga le caratteristiche cliniche di 21 bambini ospedalizzati con sintomi della sindrome di Kawasaki e valuta l’eventuale associazione con l’infezione da Sars-CoV-2. 

-Un editoriale su Jama prova a fare il punto della situazione sui rischi nell'era della pandemia da Covid-19, distinguendo tra rischio individuale, rischio sociale, rischio assunto, rischio imposto e i rischi per il futuro.


3 GIUGNO 2020

-Un punto di vista (su Jama) sul tracciamento digitale dei contatti come strumento di sanità pubblica all’interno di una strategia sostenibile post-emergenza COVID-19.

-Il Coronavirus Cancer Monitoring Project inglese (UKCCMP) è un progetto nazionale sul monitoraggio di pazienti COVID-19 affetti da tumore. In una coorte di 800 pazienti, un studio su Lancet descrive le caratteristiche cliniche e demografiche e analizza l’interazione tra trattamenti antitumorali e mortalità e morbilità da COVID-19.

-Una revisione pubblicata su Lancet indica la maggiore capacità dei respiratori N95 (o FFP3) rispetto agli altri dispositivi nel ridurre il rischio di infezione negli operatori sanitari: l’utilizzo delle sole mascherine chirurgiche per questi lavoratori è ancora consigliabile? 


1 GIUGNO 2020

-Due medici dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ripercorrono, in una lettera pubblicata su Lancet, le prime fasi dell’epidemia, individuando alcune criticità probabilmente responsabili dell’impatto maggiore nella loro provincia rispetto ad altre.

-Un nuovo report dell’Imperial College ha utilizzato dati sulla mobilità della popolazione provenienti da telefonia mobile e App come Facebook, per valutare l’aderenza alle misure di lockdown in Gran Bretagna.


29 MAGGIO 2020

-OpenSAFELY: il più grande studio di coorte condotto in un paese europeo fornisce informazioni sui fattori prognostici della mortalità per COVID-19, tra cui emergono il genere maschile e il diabete non controllato e il basso reddito. 

- Uno studio osservazionale pubblicato su Lancet evidenzia a Parigi, durante l’epidemia di Covid-19, un raddoppio nella mortalità extra-ospedaliera per arresto cardiaco, con un maggiore ritardo nell’intervento di emergenza. Questo incremento in parte è dovuto ad un effetto avverso del lockdown e della riorganizzazione dei servizi dovuta al Covid.

-Una survey condotta in italia (pubblicata su Jama Network) fa luce sul tema della salute mentale degli operatori sanitari a fine marzo, vicino al momento di massimo picco dell’epidemia: nella metà dei casi sono stati rilevati sintomi di stress post-traumatico, nel 20% circa sintomi di ansia e depressione e stress percepito.


27 MAGGIO 2020

-Una “living” review (su su Annals of Internal Medicine), in aggiornamento continuo, identifica e valuta le evidenze disponibili, dirette e indirette, sull’efficacia e la sicurezza delle tecniche di ventilazione invasive e non invasive per il trattamento del paziente con infezione respiratoria da coronavirus, non solo COVID-19.

-Uno studio preliminare condotto in Italia (in pre-proof su Clinical Microbiology and Infection) sulla contaminazione da SARS-Cov-2 in superfici ad alto rischio, come quelle presenti in un reparto di malattie infettive e di terapia intensiva, fornisce risultati che sembrano in contrasto con quelli ottenuti in laboratorio.


-I ricercatori della London School of Hygiene and Tropical Medicine evidenziano la centralità delle interazioni sociali nel controllo dell’epidemia, modellando con una social network GIS-based l'impatto di diverse politiche che combinano testing e contact tracing su indicatori come il numero di infetti e la quota di persone in isolamento domiciliare.

-Un articolo su Recenti Progressi in Medicina indaga uno dei tanti effetti del Covid-19: la situazione nelle carceri italiane. Sono stati effettuati molti studi sull’elevato rischio di infezione tra i detenuti, ed è stato dimostrato che, confrontata alla popolazione generale, quella carceraria ha una maggiore prevalenza di infezioni come l’HIV, il virus dell’epatite C (HCV) e la tubercolosi.


25 MAGGIO 2020

-Sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati di uno studio sull’efficacia del remdesivir per il trattamento di pazienti con coronavirus.

-La Società italiana di pediatria ha elaborato una serie di raccomandazioni, per i bambini e gli adolescenti, sulle attività fisiche e ricreative che dovrebbero essere riprese dopo il periodo di isolamento fisico dovuto al coronavirus. Sull'Italian Journal of Pediatrics vengono definite le modalità, il periodo di tempo e il setting .


 

 

22 MAGGIO 2020

-Un effetto collaterale della pandemia sembra essere la riduzione dei ricoveri per infarto miocardico acuto. Uno studio preliminare condotto in California e pubblicato sul New England Journal of Medicine, evidenzia un decremento del 48% di ricoveri rispetto all'anno precedente.

-Un “esercito di detective” in grado di rintracciare i potenziali contatti dei casi di COVID-19. È il contact tracing, uno strumento costoso ma che potrebbe fare la differenza nella lotta contro il virus. Ne parla Rita Rubin in un editoriale su Jama.

 -Kawohl e Nordt, in una lettera su The Lancet Psychiatry, sostengono che tasso di disoccupazione a livello globale, causato dalle conseguenze economiche della pandemia, sia destinato ad aumentare e questo potrebbe tradursi in un aumento nel numero di suicidi per anno compreso tra +2000 e +9500 casi. 

 


20 MAGGIO 2020

-In un articolo Environmental Research viene discusso come con l'arrivo dell'estate i Piani di prevenzione per le ondate di calore dovranno adattarsi per tener conto delle misure restrittive del COVID-19.
 
-Su Journal of Thoracic Oncology vengono pubblicate delle linee guida per gli oncologi per prendere decisioni sul trattamento di pazienti con tumore del polmone durante la pandemia da COVID-19.
 

-Un gruppo multidisciplinare di clinici e decisori sanitari esperti nel campo dell'uso problematico di internet, propone su Comprehensive Psychiatryuna serie di raccomandazioni pratiche che possono essere utili per diminuire il rischio di dipendenza da internet e da attività online. 

-Quali nuove sfide metodologiche per la farmacoepidemiologia in tempo di COVID-19? In un editoriale a cura dell’ISPE su Pharmacoepidemiology and Drug Safety ne vengono elencate sette, tra cui la tempestività, la “real-time epidemiology” e il “transparent reporting”. 


18 MAGGIO 2020

-Un articolo pubblicato sul Journal of the Royal Society of Medicine esplora la natura delle diseguaglianze di salute che la pandemia da COVID-19 ha inevitabilmente evidenziato nelle strutture sanitarie del Regno Unito. 

-Una revisione “rapida” della Cochrane per valutare l’aderenza alle linee guida per la prevenzione e il controllo delle infezioni ai tempi della pandemia.

-Un articolo su E-Clinical Medicine by Lancet analizza sfide e opportunità post Covid-19 nel settore dell'assistenza sanitaria.


 

15 MAGGIO 2020

-È stata effettuata una revisione Cochrane sull’efficacia e sicurezza del plasma ottenuto da pazienti convalescenti per il trattamento di pazienti critici con infezione da COVID-19.

-Le prove disponibili a favore dell’uso di clorochina o idrossiclorochina, da soli o in combinazione con l’azitromicina per prevenire o trattare i pazienti con COVID-19 sono ancora poche e di bassa qualità metodologica. Una sintesi (su Annals of Internal Medicine) degli studi sull’efficacia e la sicurezza di questi farmaci può essere utile ai clinici per prendere decisioni basate sulle evidenze.

-Lo studio diJ. Lumley Holmes et al., condotto nelle West Midlands inglesi e pubblicato su Lancet, ha valutato che nonostante il lockdown non si è osservato un decremento delle chiamate di emergenza per due condizioni traccianti come l’infarto STEMI e l’ictus.

-Lo studio di coorte osservazionale (pubblicato su Lancet) dei pediatri del Giovanni XXIII di Bergamo evidenzia una possibile correlazione nei bambini tra Coronavirus e la sindrome di KawasakI .

 


 

13 MAGGIO 2020

-Un report dell’Imperial College valuta scenari alternativi del post-lockdown in Italia, basati sugli spostamenti della popolazione: tornando anche solo al 20% dei livelli pre-lockdown si avrebbe un incremento dei decessi in diverse regioni.

-Un gruppo di ricercatori propone su Lancet un modello e uno strumento online per la stima dell’eccesso di mortalità ad 1 anno dall’epidemia COVID-19. Il modello ipotizza diversi tassi di infezione della popolazione in differenti scenari relativi a diversi gradi di misure restrittive e in base alla prevalenza di patologie nella popolazione in studio.

-Uno studio nazionale condotto in Cina, e pubblicato su Jama Network, evidenzia l'accuratezza del COVID-19 risk score nel predire il rischio clinico nei pazienti ospedalizzati .


11 MAGGIO 2020

-Uno studio osservazionale su New England Journal of Medicine, su una coorte di pazienti con COVID-19 ospedalizzati a New York, osserva che il rischio di intubazione o mortalità non differisce tra chi riceve idrossiclorochina e chi non la riceve.

-Due medici dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo analizzano, in questa lettera al New England Journal of Medicine, i difficilissimi primi due mesi dell’epidemia e concludono che un lockdown più immediato di tutta la regione e test di screening a tutto il personale ospedaliero ne avrebbero ridotto l’impatto.

-Esiste o no una differenza per sesso e genere nell’impatto del COVID-19? Uno studio su Annals of Internal Medicine suggerisce che alla base delle differenze vi siano una serie di fattori tra cui il diverso profilo ormonale.


8 MAGGIO 2020

-Il distanziamento sociale di tutta la popolazione è l’unica strada per fermare il virus? Gli autori di questo editoriale pubblicato su European Journal of Epidemiology, suggeriscono che una quarantena selettiva dei sottogruppi ad alto rischio potrebbe essere comunque efficace senza danneggiare l’economia.

-Due viewpoint del JAMA dibattono se sia etico o meno introdurre i cosiddetti “passaporti di immunità”, discutendone i pro e i contro.
Viewpoint 1
Viewpoint 2.


6 MAGGIO 2020

-L’Imperial College di Londra ha pubblicato uno studio per analizzare l’incidenza delle morti dovute a COVID-19 nelle regioni italiane, fornire delle stime del numero di decessi evitati con l’attuazione delle misure di controllo e valutare l’impatto che il mancato rispetto di tali misure potrebbe avere sulla trasmissione della malattia nel futuro.

-Un numero molto alto di persone con COVID-19 vengono assistite in casa, aumentando così il rischio di contagio intrafamiliare. L'articolo del British Medical JournaL suggerisce che è possibile seguire una serie di raccomandazioni basate sulle evidenze, per diminuire il rischio di infezione e ridurre la richiesta di assistenza ospedaliera.

-Sul sito della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) potete trovare una revisione delle evidenze, raccomandazioni e le best practice per chirurghi e ortopedici durante la pandemia di COVID-19.


  

4 MAGGIO 2020

-Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto su pazienti provenienti da ospedali statunitensi, europei e asiatici, conferma i risultati di studi precedenti. L’età maggiore di 65 anni, l’insufficienza cardiaca, le sindromi coronariche acute, l’aritmia, la BPCO e l’abitudine al fumo risultano essere associati a un maggior rischio di mortalità intraospedaliera. Il genere femminile, l’uso di inibitori ACE e l’uso di statine sembrano invece essere associati a una migliore sopravvivenza.

-Da una lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine emerge che in una coorte italiana di bambini con COVID-19 la trasmissione intra-familiare è stata minore rispetto a coorti cinesi e americane.

-Un chirurgo di guerra inglese, lancia un accorato appello su Lancet: le popolazioni che vivono in campi profughi, come quelli del Nord della Siria, sono tra le più a rischio durante questa pandemia.


1 MAGGIO 2020

-Uno studio pubblicato su Lancet ha ricostruito, tramite due survey di sieroprevalenza, lo sviluppo dell’infezione in una RSA americana.

-Un rapporto del Dipartimento di Salute mentale della regione Lombardia racconta la riorganizzazione dei servizi causata dall’epidemia di COVID-19 e le conseguenze per i pazienti costretti a rimanere a casa, facendo emergere la necessità di strumenti di e-health e di protocolli per situazioni di emergenza come quella attuale. Trovate tutto nell'articolo su Jama Psychiatry

 


29 APRILE 2020

-La revisione sistematica pubblicata su Journal of Infection ha confermato che il genere maschile, l'età superiore ai 65 anni, l'abitudine al fumo e le patologie croniche (ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie) sono risultati associati alla gravità clinica della malattia o al decesso.

-Uno dei primi studi di coorte a evidenziare un impatto del contact tracing sull’infettività del virus è stato condotto a Shenzhen in Cina (Qifang Bi et Al., su Lancet). La trasmissione secondaria dell’infezione è avvenuta soprattutto per contatti familiari, e i bambini sono risultati avere un rischio di infezione confrontabile con quello della popolazione generale.

-L'epidemiologa Kirsten Bibbins-Domingo si espone su Annals of Internal Medicine in merito alle disuguaglianze di salute che emergono dall’epidemia di COVID-19 negli Stati Uniti.


27 APRILE 2020

-Un articolo sul New England Journal of Medicine mostra che la presenza di asintomatici e presintomatici contribuisce notevolmente alla trasmissione del virus.


-Un articolo su Recenti Progressi in Medicina, fornisce una serie di considerazioni sul documento SIAARTI “Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili”.

-Un editoriale sull'American Journal of Public Health, ci guida nella comprensione delle misure epidemiologiche più rilevanti per studiare l’epidemia di COVID-19.


24 APRILE 2020

-Un report dell'Imperial College ha valutato che sottoporre i gruppi ad alto rischio a screening settimanali può essere una strategia più efficace dello screening di tutta la popolazione.

-Una lettera pubblicata su Lancet sottolinea l’importanza di disporre di dati nazionali sulla mortalità settimanale in eccesso, che rappresenta l’indicatore più obiettivo e confrontabile per stimare l’impatto della pandemia.

-Uno studio in pre-pubblicazione su Pediatrics, prende in esame l'aumento del rischio di violenza familiare durante il lockdown per Covid-19, soprattutto per quanto riguarda i bambini.


 22 APRILE 2020

-Un articolo su Journal of thrombosis and haemostatis indaga il ruolo e i valori di cut-off ottimali del D-dimero come predittore di mortalità in pazienti con Covid-19.

-Dati provenienti dall'Intensive Care National Audit and Research Centre mostrano che un terzo dei pazienti Covid-19 ammessi nei reparti di terapia intensiva nel Regno Unito appartiene a gruppi etnici.

-Uno studio riporta l’esperienza di Vo’ Euganeo e le strategie di lockdown adottate ed il ruolo che possono aver avuto in termini di rallentamento di contagi da COVID-19.


20 APRILE 2020

-Un articolo su Jama Pediatrics, ribadisce l'importanza di contrastare possibili effetti negativi del Covid-19 sulla salute mentale di bambini e adolescenti.

-L'Unione Europea ha redatto la oadmap per contenere il covid-19, ma secondo l'ieditoriale pubblicato sul British Medical Journal (BMJ) è importante che i dati epidemiologici abbiano un ruolo nel guidare le decisioni.

-Una revisione Cochrane valuta la tipologia di dispositivi di protezione individuale che il personale sanitario dovrebbe utilizzare.

 


17 APRILE 2020

-Un articolo su Jama conferma che essere positivi a un altro patogeno respiratorio non esclude la possibile infezione da COVID-19.

-Sono 259 gli esiti considerati nei protocolli degli studi clinici registrati finora per il trattamento di COVID-19. Ma quali sono quelli veramente critici e rilevanti per la pratica clinica? Lo studio di Xinyao Jin et Al., pubblicato su Engineering, ha identificato dei “Core Outcome Set” per i trial clinici.

-Uno studio pubblicato su Nature indaga le dinamiche temporali di trasmissione e della manifestazione dei sintomi.


15 APRILE

-I ricercatori della John Hopkins University hanno sviluppato una App per stimare la durata dell’isolamento domiciliare come funzione della probabilità di falsi negativi e dei costi associati.

-Un articolo su Annals of Internal Medicine evidenzia una maggiore vulnerabilità al Covid-19 in persone di basso livello socioeconomico.


14 APRILE

-In un ospedale di New York hanno implementato uno screening per tutte le donne in gravidanza, indipendentemente dalla presenza di sintomi di COVID-19. Questo permette di pianificare correttamente il processo di cura e di assistenza per la madre e il neonato e guidare il personale sanitario nel corretto uso dei dispositivi individuali di protezione. Trovate tutto nella lettera pubblicata dal New England Journal of Medicine.

-Uno studio pubblicato su Emerging Infectious Diseases Journal ha analizzato la distribuzione del SARS-CoV-2 in due reparti ospedalieri a Wuhan, mostrando che il virus è ampiamente presente nell’aria e sulle superfici, sia nei reparti di terapia intensiva che di medicina generale .

-AIFA ha pubblicato un'informativa su Eparine a basso peso molecolare nei pazienti adulti con COVID-19 .


 

10 APRILE

-Covid-19: mascherine per la popolazione, sì o no?  Lo studio di BMJ sostiene che sia importante indossarle.

-Cosa accadrebbe in Cina se le misure di distanziamento sociale venissero interrotte prematuramente nelle aree fuori Hubei ? Uno studio di Leug et Al., pubblicato su Lancet, afferma che l’epidemia riprenderebbe a crescere in modo esponenziale e così anche la mortalità

-Un articolo pubblicato Jama Pediatrics conferma che solo il 2% delle persone colpite da Covid-19 ha meno di 19 anni. 


8 APRILE

-Un articolo su Lancet analizza come la chiusura delle scuole influenzi l'assenteismo degli operatori sanitari e quale impatto questo possa avere sulla risposta del sistema sanitario al Covid-19, in termini di servizi e sulla mortalità.

-I ricercatori della Johns Hopkins University, in un articolo di Annals of Internal Medicine, propongono un piano di gestione della crisi chiaro, realistico e risolutivo, per migliorare il benessere e la resilienza del personale sanitario in risposta alla pandemia COVID-19.

-Uno studio nazionale cinese, pubblicato sullo European Respiratory Journal, ha evidenziato che avere almeno una comorbidità aumenta il rischio di outcome avversi.

 

6 APRILE

-Revisione sistematica su Tobacco Induced Disease (TID), che ci mostra il ruolo del fumo sulla progressione della malattia da COVID-19.

-Rapporto del Patient Experience Research Centre dell’Imperial College che, con una survey sui cittadini inglesi, ci mostra l'importanza del coinvolgimeno della popolazione e dell'utilizzo di strategie miste online e face-to-face.

-Revisione sistematica su Influenza and other respiratory viruses, che confronta l’efficacia della mascherina chirurgica rispetto al respiratore N95 .


3 APRILE

-Articolo su Lancet Child & Adolescent Health che evidenzia quanto sia importante per i bambini una comunicazione sensibile ed efficace sul tema del COVID-19.

-Un articolo del Lancet Infectious Diseases ci dice come sfruttare i "benefici" delle epidemie in termini economici e di salute pubblica.

-Uno studio pubblicato su European Journal Radiology ha messo a confronto la sensibilità e specificità di due test per la diagnosi di polmonite da SARS-CoV-2: tomografia computerizzata e il test genetico Real-time PCR. 


1 APRILE

-Articolo di Tuite et Al., su Lancet Infectious Diseases, che approfondisce le reali dimensioni della popolazione affetta da Covid-19 in Italia, a partire dai dati dei volumi dei viaggi aerei.

-Articolo pubblicato su Lancet che fa luce sull'impatto del Covid-19 sulla salute di migranti e rifugiati.


30 MARZO

-Articolo di Guzzetta et Al., su Eurosurveillance, che fornisce una stima del numero di casi di COVID-19 in Lombardia qualora non fossero state adottare misure di prevenzione e contenimento attraverso l’uso di modelli SIR (susceptible-infectious-removed transmission dynamic model).

-La Società Italiana di Farmacologia ha pubblicato una scheda informativa su clorochina/idrossiclorochina per prevenzione o trattamento di COVID-19.

-Articolo di Srinivasa Rao e Vazquez, su Cambridge University Press, sull'identificazione delle persone affette da COVID-19 tramite Intelligenza Artificiale.

-Studio dell'Imperial College sull'impatto delle misure di isolamento sul COVID-19, prendendo in esame 11 nazioni europee.


27 MARZO

-AIFA rende disponibili i dati aggiornati sull’avanzamento dello studio TOCIVID-19.

-Articolo di Chen et.Al, su BMJ, che descrive le caratteristiche e demografiche dei pazienti con COVID-19 a Wuhan.

-Articolo di Prem et Al, su Lancet, sugli effetti delle strategie del controllo e del distanziamento sociale.


25 MARZO

-SARS-CoV2: i test anticorpali potrebbero aiutare a identificare i pazienti guariti, ma anche i pazienti asintomatici. Alcuni gruppi di ricerca hanno messo a punto dei protocolli di test immunoenzimatici.

Leggi protocollo 1 - Leggi protocollo 2  - Leggi protocollo 3

-Le linee guida adottate in Cina per il trattamento farmacologico dei pazienti affetti da Covid-19.

-WHO: studio sui trattamenti contro Covid-19, basato su quattro potenziali strategie.

-WHO: linee guida sui servizi di vaccinazione durante la pandemia di COVID-19.


23 MARZO

-Quali sono le evidenze scientifiche sull’impatto del distanziamento sociale durante una pandemia? 
 

-Quali sono le evidenze scientifiche sull’impatto di grandi eventi sportivi sulla salute e soprattutto durante una pandemia? 
 

 

-Il carcere o altri posti di detenzione sono considerati ambienti ad alto rischio di trasmissione del virus SARS-CoV-2 e le persone detenute sono probabilmente più vulnerabili al COVID-19 rispetto alla popolazione generale. Uno studio indaga i fattori di rischio nella popolazione detenuta in un carcere statunitense e mostra che dormire in dormitori, l’etnia latina e l’età aumentano il rischio di positività al test per SARS-CoV-2. Tra i positivi al test, la presenza di malattie cardiache rappresenta un forte predittore di ospedalizzazione per COVID-19. Leggi qui.

-Long-COVID: una sindrome che in alcuni pazienti si associa ad una mancata remissione a seguito di ricovero per COVID-19. I primi dati descrittivi (Mandal et al., su BMJ Thorax) su 384 pazienti inglesi evidenziano nei 54 giorni successivi alla dimissione prevalenze elevate di dispnea persistente (52%), tosse (34%) e spossatezza (69%). Leggi qui.

-Lancet (Taquet et al.) pubblica un’indagine nazionale retrospettiva su oltre 60,000 dati anonimi di persone affette da COVID-19 negli Stati Uniti. Le persone affette da malattia psichiatrica, diagnosticata nell’anno precedente, sono risultate a maggior rischio di infezione da COVID-19, anche se non si può escludere un potenziale confondimento per livello socio-economico. Leggi qui.

-Le Nazioni Unite, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, hanno lanciato una campagna informativa di 16 giorni, denominata Orange the world, tra cui press release, materiale informativo per prevenire la violenza durante la pandemia, rispondere alle richieste di aiuto e promuovere raccolte di dati per migliorare gli interventi. Leggi qui.

-Il 2 dicembre (dalle 16 alle 17.30) si terrà il corso online Air pollution and COVID-19 - Clearing the air and charting a post-pandemic course organizzato da European Respiratory Society (ERS), Health Effects Institute (HEI) e International Society for Environmental Epidemiology (ISEE). Inquinamento atmosferico e salute durante il COVID-19 e di strategie sostenibili per superare la pandemia.
Per registrarsi:  https://zoom.us/webinar/register/WN_bkWQWmSvQu2yMiH22Qz0Eg

-Per il 3 dicembre (9:30-12:45) la piattaforma europea EurohealthNet ha organizzato il convegno online sulle skill necessarie per una ripresa sostenibile dalla pandemia e in particolare nel campo della digital health. Si parlerà non solo di skills dei lavoratori socio-sanitari ma anche di chi lavora nel campo dell’educazione.
Per registrarsi:  https://eurohealthnet.eu/civicrm/event/register?id=39&reset=1

-In un commento pubblicato su Lancet vengono elencate 10 ragioni a sostegno dell’ipotesi che la trasmissione di SARS-CoV-2 possa avvenire per via aerea (airborne), soprattutto negli ambienti chiusi. Già nei mesi scorsi numerosi ricercatori avevano invitato l’Oms a modificare il proprio punto di vista, sottolineando come le prove di trasmissione aerea di Sars-Cov-2 si stessero accumulando. Trisha Greenhalgh, tra le autrici del commento, invita le istituzioni che si occupano di salute pubblica ad agire senza ulteriori ritardiLeggi qui.

 

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